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Alcune parti del mio prossimo saggio “Indagine alle Storie di Fantasmi”

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DA BANALE PROCESSO CHE FU USATO ANCHE PER RISOLVERE I PROBLEMI DEL MAL DI DENTI AL RITO DI PURIFICAZIONE E LIBERAZIONE DALLE ENTITA’ DEMONIACHE. ECCO COME L’ESORCISMO DIVENNE UNO STRUMENTO DI POTERE. Tra il 1100 e il 1300 la pratica esorcistica operata dai sacerdoti entrò in profonda crisi e i fedeli, alle prese con la possessione diabolica, erano incerti sul da farsi. Così, per scacciare il diavolo, di solito si attingeva da una mescolanza di reliquie, dal rito della comunione e dall’esorcismo battesimale. Era quindi un processo banale, usato ad esempio come soluzione per convertire i pagani, per il mal di denti o per evitare le tentazioni sessuali. Intorno al XIV secolo ci fu però un punto di svolta: con il pontificato di Giovanni XXII (1316-1334), l’Europa occidentale iniziò ad avere un atteggiamento diverso nei confronti della magia, intesa come opera di potenze demoniache. In particolare l’esorcismo venne compiuto, oltre che agli indemoniati sofferenti, anche alle vittime di magia e stregoneria, con lo scopo di purificarli dal peccato e liberarli dall’influenza demoniaca. Quindi questo strumento divenne più potente rispetto al passato anche perché fu usato per ottenere una maggiore coesione e autorità di una Chiesa in crisi. Per quanto riguarda i sintomi degli indemoniati nel Medioevo erano vari ed includevano: urla, bestemmie, mutismo, contorsioni con il corpo, paralisi. Le vittime erano quasi tutte donne, in parte uomini e con meno probabilità le figure ecclesiastiche. La pratica esorcistica non fu solo compiuta ai posseduti ma anche contro le streghe nel XV secolo le quali divennero fonte di grande preoccupazione per il clero. Uno dei primi testi ad occuparsi di stregoneria fu il Formicarius, composto dal domenicano J. Nider nel 1431, che fu il precursore del Malleus Maleficarum, un trattato risalente al 1486 e scritto dal domenicano H. Kramer assieme al confratello J. Sprenger, con lo scopo di reprimere l'eresia, il paganesimo e la stregoneria. Rispetto a queste opere, l’esorcismo era un’arma secondaria nella guerra verso le streghe e, per molti inquisitori, era concepito come un rimedio verbale simile al rimedio erboristico.

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FROM A TRIVIAL PROCESS THAT WAS ALSO USED TO SOLVE TOOTHACHE PROBLEMS TO THE RITUAL OF PURIFICATION AND LIBERATION FROM DEMONIC ENTITIES. THIS IS HOW EXORCISM BECAME AN INSTRUMENT OF POWER. Between 1100 and 1300, the exorcistic practice performed by priests entered into a deep crisis and the faithful, struggling with diabolical possession, were uncertain about what to do. Thus, to drive out the devil, they usually drew from a mixture of relics, the rite of communion and baptismal exorcism. It was therefore a trivial process, used for example as a solution to convert pagans, for toothache or to avoid sexual temptations. Around the 14th century, however, there was a turning point: with the pontificate of John XXII (1316-1334), Western Europe began to have a different attitude towards magic, understood as the work of demonic powers. In particular, exorcism was performed not only on suffering demoniacs, but also on victims of magic and witchcraft, with the aim of purifying them from sin and freeing them from demonic influence. Therefore, this instrument became more powerful than in the past also because it was used to obtain greater cohesion and authority in a Church in crisis. As for the symptoms of demoniacs in the Middle Ages, they were varied and included: screams, blasphemies, mutism, contortions with the body, paralysis. The victims were almost all women, partly men and less likely ecclesiastical figures. The exorcistic practice was not only performed on the possessed but also against witches in the 15th century who became a source of great concern for the clergy. One of the first texts to deal with witchcraft was the Formicarius, composed by the Dominican J. Nider in 1431, which was the precursor of the Malleus Maleficarum, a treatise dating back to 1486 and written by the Dominican H. Kramer together with his brother J. Sprenger, with the aim of repressing heresy, paganism and witchcraft. Compared to these works, exorcism was a secondary weapon in the war against witches and, for many inquisitors, it was conceived as a verbal remedy similar to the herbal remedy.

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DALLA CROCE DI ANKH ALL’USO DELLE MANI CHE “ATTIVA” LA GUARIGIONE SOPRANNATURALE FINO A COSPARGERE L’ACQUA SANTA. SONO ALCUNE PRATICHE DELL’ESORCISMO GIA’ PRESENTI IN ALTRE CULTURE. Nei primi secoli d.C. il rito esorcistico iniziò a prevedere, oltre ai comandi verbali, orazioni, invocazioni, formule ecc., anche diverse azioni per purificare il proprio cammino di fede, tra cui ad esempio: il segno della croce, l’impostazione delle mani e l’aspersione con l’acqua benedetta. Per quanto riguarda la croce, ossia il braccio orizzontale che poggia al di sopra di quello verticale, viene anche detta croce Tau o di S. Antonio o egizia. Infatti, tale simbolo ricorda la croce di Ankh, usata sia dagli antichi egizi come simbolo di vita, riproduzione e rinascita, sia dalla comunità cristiana (Copti) originaria d’Egitto. Essa fu già stata rilevata anche nelle incisioni rupestri preistoriche e protostoriche ed usato nella cultura dei Bantù, degli indiani d’America Navajo o dei tibetani. Con il cristianesimo la croce divenne simbolo della vittoria sul peccato e sulla morte, nonché strumento di protezione ed esorcismo. Nella ritualità esorcistica è prevista anche una certa impostazione delle mani, ossia un atto simbolico già presente in altre culture poiché la mano rappresenta il mezzo che attiva la guarigione soprannaturale. Nel rituale cristiano essa assume il ruolo di trasmettere la forza dello spirito che consente di allontanare i demoni, di guarire gli ossessi e gli ammalati. Va ricordato che l’impostazione della mano destra corrisponde ad uno dei primi segni esorcistici: è infatti presente nel battesimo, nella cresima e nell’estrema unzione. Anche per quanto riguarda l’uso dell’acqua, come elemento sacro, lo ritroviamo spesso in moltissime religioni poiché essa possiede, anche simbolicamente, molteplici proprietà tra cui: fecondità, segno della mediazione divina e purificazione ovvero l’acqua che elimina le impurità, guarisce ed esorcizza. Ed ecco quindi alcune fasi salienti del rito esorcistico: il sacerdote indossa le vesti liturgiche; benedizione dell’acqua; recitazione delle preghiere; imposizione delle mani; segno di croce sull’ esorcizzato.

 

FROM THE ANKH CROSS TO THE USE OF HANDS WHICH “ACTIVATES” SUPERNATURAL HEALING UP TO SPREADING HOLY WATER. THESE ARE SOME EXORCISM PRACTICES ALREADY PRESENT IN OTHER CULTURES. In the first centuries AD, the exorcism rite began to include, in addition to verbal commands, prayers, invocations, formulas, etc., also various actions to purify one’s path of faith, including for example: the sign of the cross, the positioning of the hands and the sprinkling of holy water. As for the cross, that is, the horizontal arm that rests above the vertical one, it is also called the Tau cross or St. Anthony’s or Egyptian cross. In fact, this symbol recalls the Ankh cross, used both by the ancient Egyptians as a symbol of life, reproduction and rebirth, and by the Christian community (Copts) originally from Egypt. It had already been detected in prehistoric and protohistoric rock carvings and used in the culture of the Bantu, the American Indians Navajo or Tibetans. With Christianity the cross became a symbol of victory over sin and death, as well as an instrument of protection and exorcism. In exorcistic rituals a certain positioning of the hands is also foreseen, that is, a symbolic act already present in other cultures since the hand represents the means that activates supernatural healing. In the Christian ritual it takes on the role of transmitting the strength of the spirit that allows one to drive away demons, to heal the possessed and the sick. It should be remembered that the positioning of the right hand corresponds to one of the first exorcistic signs: it is in fact present in baptism, confirmation and extreme unction. Even with regard to the use of water, as a sacred element, we often find it in many religions because it possesses, even symbolically, multiple properties including: fertility, a sign of divine mediation and purification, that is, water that eliminates impurities, heals and exorcises. And here are some salient phases of the exorcism rite: the priest wears liturgical vestments; blessing of the water; recitation of prayers; laying on of hands; sign of the cross on the exorcised.

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DA STRANI FENOMENI FORSE RICONDUCIBILI A UNA FORMA DI EPILESSIA AL TRADIMENTO DI GIUDA ISCARIOTA. ECCO ALCUNE MANIFESTAZIONI CHE AL TEMPO DI CRISTO ERANO SCAMBIATE PER SINTOMI DELLA POSSESSIONE DEMONIACA. I vangeli sinottici riportano una quarantina di testi dedicati ai demoni, alcuni dei quali trattano dei fenomeni della possessione demoniaca. Gesù ritenne che l’uomo potesse essere posseduto da uno o più spiriti maligni, la cui nefasta attività si configura come una vera e propria inabitazione nel corpo dell’uomo. Rispetto agli episodi di possessione presenti nei Vangeli, è possibile rilevare svariati sintomi della fenomenologia tra cui: il demonio può provocare il mutismo, la sordità e la cecità al posseduto, infermità, che spariscono in seguito alla fuoriuscita dello spirito maligno in forma invisibile. In altri casi l’indemoniato rivela il suo stato attraverso manifestazioni fisiche come cadere a terra, mostrare irrigidimento e contorsione delle membra, digrigna i denti e schiuma alla bocca. A tal proposito nel Vangelo secondo Marco si racconta di un giovane che era posseduto fin dall’infanzia, anche se da un punto di vista clinico le sue manifestazioni sembrerebbero riconducibili a una forma di epilessia. In particolare un padre portò suo figlio da Cristo e gli disse: “Maestro ti ho portato mio figlio, che è posseduto da uno spirito muto, il quale, quando lo afferra, lo sbatte di là e di qua ed egli emette schiuma e digrigna i denti e poi diventa rigido”. Cristo si rivolse al demone: “Spirito muto e sordo, io te lo ordino: esci da lui e non vi rientrare più!”. Lo spirito “urlando e scuotendolo con violenza, ne uscì lasciandolo come morto”. Un altro personaggio di rilevante importanza nella possessione fu senz’altro Giuda Iscariota. Nel Vangelo secondo Luca si attesta che Giuda, uno dei dodici discepoli si mise d’accordo con i sommi sacerdoti di consegnare loro Gesù in cambio di 30 monete d’argento (circa 2800 euro attuali).  Rispetto a questo tradimento, secondo l’evangelista, fu Satana ad impossessarsi del corpo di Iscariota e quest’ultimo, quindi, ne fu la vittima; ma non si hanno notizie sul come e sul quando il diavolo prese possesso del corpo dell’apostolo traditore.

 

FROM STRANGE PHENOMENA PERHAPS ATTRIBUTABLE TO A FORM OF EPILEPSY TO THE BETRAYAL OF JUDAS ISCARIOT. HERE ARE SOME MANIFESTATIONS THAT IN THE TIME OF CHRIST WERE MISTAKEN FOR SYMPTOMS OF DEMONIC POSSESSION. The synoptic gospels report about forty texts dedicated to demons, some of which deal with the phenomena of demonic possession. Jesus believed that man could be possessed by one or more evil spirits, whose nefarious activity is configured as a real inhabitation in the body of man. With respect to the episodes of possession present in the Gospels, it is possible to detect various symptoms of the phenomenology including: the devil can cause mutism, deafness and blindness in the possessed, infirmities, which disappear following the escape of the evil spirit in an invisible form. In other cases, the possessed person reveals his state through physical manifestations such as falling to the ground, showing stiffness and contortion of the limbs, grinding his teeth and foaming at the mouth. In this regard, the Gospel according to Mark tells of a young man who had been possessed since childhood, even if from a clinical point of view his manifestations would seem to be attributable to a form of epilepsy. In particular, a father brought his son to Christ and said to him: "Master, I have brought you my son, who is possessed by a mute spirit, which, when it grabs him, shakes him here and there and he foams and grinds his teeth and then becomes rigid". Christ addressed the demon: "Mute and deaf spirit, I command you: come out of him and never enter him again!". The spirit "screamed and shook him violently, and came out, leaving him as if dead". Another character of significant importance in the possession was undoubtedly Judas Iscariot. In the Gospel according to Luke it is stated that Judas, one of the twelve disciples, agreed with the high priests to hand over Jesus to them in exchange for 30 silver coins (about 2800 euros today). With respect to this betrayal, according to the evangelist, it was Satan who took possession of the body of Iscariot and the latter, therefore, was the victim; but there is no information on how and when the devil took possession of the body of the traitorous apostle.

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AI TEMPI DI GESU’ GLI ESORCISMI NON PREVEDEVANO L’USO DELL’ACQUA SANTA, DELLA CROCE E DI PARTICOLARI FORMULE. ECCO COME IL RITO ESORCISTICO DA SEMPLICE PRATICA DIVENNE PIU’ COMPLESSA. Per provocare la fuoriuscita del Diavolo o dai demoni dall’ossesso, Gesù non adoperava elementi materiali come: anelli, talismani o suffumigi; non faceva uso della gestualità, non pronunciava formule, nomi sacri o parole magiche, ma esorcizzava con semplici ma autorevoli comandi verbali, caratterizzati dall’espressione imperativa “esci”. In alcuni casi operava anche liberazioni a distanza, senza neppure incontrare personalmente il posseduto. Infatti nei primi secoli del Cristianesimo non erano applicate formule specifiche per esorcizzare, ma piuttosto era diffusa la credenza che i fedeli, dotati di un potere carismatico simile a Gesù, potessero combattere i diavoli. Solo col tempo il rito esorcistico iniziò ad includere, oltre comandi verbali, orazioni, invocazioni, ecc., anche altre pratiche, tra cui ad esempio: 1. la gestualità che la possiamo trovare nell’opera Excerpta ex Theodoto del teologo Clemente Alessandrino (150-215) nella quale vi è l’invocazione del nome di Cristo accompagnata dall’imposizione delle mani; 2. l’insufflazione ossia l’atto di soffiare per allontanare demoni e diavoli, che è trattato nell’Apologeticum del filosofo Tertulliano (160-220); 3. il segno della croce presente nell’opera Divinae institutiones del filosofo Lattanzio (250-317) nella quale si sottolinea la sua efficacia come arma molto potente contro i demoni; 4. l’acqua benedetta usata per purificare ma anche eliminare le impurità e un importante riferimento lo possiamo trovare nell’apocrifo Atti di Pietro e Atti di Tommaso; 5. tra le altre azioni simboliche effettuate dall’esorcista vi è quella di porre la stola viola (colore della penitenza, espiazione e lutto) sul corpo della vittima posseduta, poiché rappresenta una sorta di “barriera di sbarramento” per il diavolo. In definitiva è possibile già rintracciare alcuni aspetti salienti del rituale esorcistico, come: mostrare la croce accompagnata da formule; impostare le mani; usare l’acqua santa, farsi il segno della croce e usare vestiti liturgici come portare la stola di color viola.

 

IN THE TIME OF JESUS, EXORCISMS DID NOT INVOLVE THE USE OF HOLY WATER, THE CROSS OR PARTICULAR FORMULAS. THIS IS HOW THE EXORCIST RITUAL BECAME MORE COMPLEX FROM A SIMPLE PRACTICE. To cause the Devil or demons to leave the possessed person, Jesus did not use material elements such as rings, talismans or fumigations; he did not use gestures, he did not pronounce formulas, sacred names or magic words, but exorcised with simple but authoritative verbal commands, characterised by the imperative expression “come out”. In some cases he also performed liberations from a distance, without even personally meeting the possessed person. In fact, in the first centuries of Christianity, specific formulas were not used to exorcise, but rather the belief was widespread that the faithful, endowed with a charismatic power similar to Jesus, could fight devils. Only over time did the exorcism rite begin to include, in addition to verbal commands, prayers, invocations, etc., other practices, such as: 1. gestures that we can find in the work Excerpta ex Theodoto by the theologian Clement of Alexandria (150-215) in which there is the invocation of the name of Christ accompanied by the imposition of hands; 2. insufflation, or the act of blowing to drive away demons and devils, which is discussed in the Apologeticum by the philosopher Tertullian (160-220); 3. the sign of the cross present in the work Divinae institutiones by the philosopher Lactantius (250-317) in which its effectiveness as a very powerful weapon against demons is emphasized; 4. holy water used to purify but also eliminate impurities and an important reference can be found in the apocryphal Acts of Peter and Acts of Thomas; 5. Among the other symbolic actions performed by the exorcist is that of placing the purple stole (the color of penance, atonement and mourning) on ​​the body of the possessed victim, since it represents a sort of "barrier" for the devil. Ultimately, it is already possible to trace some salient aspects of the exorcism ritual, such as: showing the cross accompanied by formulas; placing the hands; using holy water, making the sign of the cross and using liturgical clothes such as wearing the purple stole.

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DAL GUARIRE DALLE MALATTIE AL COMPIERE MIRACOLI FINO A LIBERARE LE PERSONE POSSEDUTE DAGLI SPIRITI MALIGNI. ECCO COME CRISTO DIVENNE UN MODELLO PER I FUTURI ESORCISTI IN OCCIDENTE. Le scritture del Vecchio e del Nuovo Testamento ma anche i Vangeli sono un’importante documentazione per riconoscere le basi sulle quali si sorregge la tradizione cristiana, sia per la possessione sia per l’esorcismo. In particolare nell’Antico Testamento, vi sono casi in cui la possessione diabolica induce le persone a compiere azioni contro i propri simili. Un esempio è quando Saul, primo re degli israeliti, sotto l’influenza di uno spirito malvagio che lo possedeva, profetizzava contro il proprio volere e lanciava un giavellotto in direzione di Davide, futuro secondo re di Israele. Nel Nuovo Testamento, invece, ad opporsi a Satana, assumendosi così il ruolo di archetipo dell’esorcista, è Gesù, il cui operato si fonda sulla certezza che, contro il demonio, l’arma più potente è la fede. Per quanto riguarda i Vangeli, il Messia, secondo teologi e studiosi, ha un ruolo esorcistico caratterizzato da diverse sfumature. A volte queste pratiche potevano essere intese come: miracoli sulla natura; guarigioni di malattie; guarigioni ed esorcismi e infine resurrezioni. In alcuni casi, Cristo effettuava le sue opere toccando i sofferenti, imponendo le mani quasi ritualmente, ripetendo il gesto, con saliva e soffi. Nei vangeli c’è inoltre un’indicazione ad una strana energia che si credeva fosse posta alla base dei suoi miracoli. Si tratta della dynamis ossia una forma di energia miracolosa, una sorta di fluido sostanziale e impersonale, potente ma anche inerte. È interessante notare che nel I secolo tale termine aveva significati diversi, come hè dynamis usato per indicare quell’energia cosmica dalla quale sia l’universo sia ogni creatura prendevano vita. Infatti gli stoici avevano insegnato ad identificare questa energia con il divino, con un Dio impersonale ed unico. Così Cristo, con la sua attività esorcistica, guariva molti malati di varie malattie e scacciò molti demoni dalle persone. Egli fu, quindi, il modello preso come esempio prima dai discepoli e poi dagli esorcisti.

 

FROM HEALING ILLNESSES TO PERFORMING MIRACLES TO FREEING PEOPLE POSSESSED BY EVIL SPIRITS. THIS IS HOW CHRIST BECAME A MODEL FOR FUTURE EXORCISTS IN THE WEST. The scriptures of the Old and New Testaments but also the Gospels are an important documentation for recognizing the foundations on which the Christian tradition is based, both for possession and for exorcism. In particular in the Old Testament, there are cases in which diabolical possession induces people to carry out actions against their fellow men. An example is when Saul, the first king of the Israelites, under the influence of an evil spirit that possessed him, prophesied against his will and threw a javelin in the direction of David, the future second king of Israel. In the New Testament, however, the one who opposes Satan, thus assuming the role of archetype of the exorcist, is Jesus, whose work is based on the certainty that, against the devil, the most powerful weapon is faith. As far as the Gospels are concerned, the Messiah, according to theologians and scholars, has an exorcistic role characterized by different nuances. Sometimes these practices could be understood as: miracles in nature; healings of illnesses; healings and exorcisms and finally resurrections. In some cases, Christ carried out his works by touching the suffering, laying on his hands almost ritually, repeating the gesture, with saliva and breaths. In the Gospels there is also an indication of a strange energy that was believed to be at the basis of his miracles. This is dynamis, a form of miraculous energy, a sort of substantial and impersonal fluid, powerful but also inert. It is interesting to note that in the first century this term had different meanings, such as hè dynamis used to indicate that cosmic energy from which both the universe and every creature came to life. In fact, the Stoics had taught to identify this energy with the divine, with an impersonal and unique God. Thus Christ, with his exorcistic activity, healed many sick people with various diseases and drove out many demons from people. He was, therefore, the model taken as an example first by the disciples and then by the exorcists.

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DALLA FURIA DEI DEMONI DELL’ANTICA MESOPOTAMIA ALLE SACRE SCRITTURE DELLA BIBBIA NASCE LA POSSESSIONE DIABOLICA…BEN DIVERSA DALLA POSSESSIONE SPIRITICA DEGLI SCIAMANI. Di solito si pensa che la possessione sia un fenomeno da collegare al demonio e al suo potere, ma anche alla fantasia e ai luoghi comuni. In realtà tale concetto è ben più articolato, poiché è presente in svariate culture, con significati diversi e non sempre connesse a qualcosa di malvagio. Ad esempio nelle culture animiste il ruolo degli spiriti è un fatto normale nell’esperienza quotidiana delle persone, così come è normale anche per lo sciamano che “si fa possedere” da possibili entità per i propri riti e pratiche magiche. Una prospettiva completamente diversa è invece quella cristiana, che il fenomeno è ritenuto “diabolico” e negativo, poiché si crede che il demonio abbia il potere di assumere il comando del corpo della vittima manifestando il proprio volere. Infatti il termine possedere deriva dal latino potis ossia padrone e sedere, stare al posto di, e si indica un’anomalia comportamentale causata da una presunta entità “dentro” un soggetto (che può essere un umano, degli oggetti e/o dei luoghi) che ne diventa padrona. Le basi su cui si basa la tradizione cristiana, sia per la possessione sia per l’esorcismo va ricercata nelle scritture della Bibbia. Ed in particolare, nel Vecchio Testamento, sono note le influenze della demonologia mesopotamica, secondo le quali gli spiriti malvagi provocavano presunti fenomeni di “possessione”. Tra il Tigri e l’Eufrate, infatti, vi erano diverse figure simili al modello del diavolo: ovvero esseri dall’aspetto grottesco, associati alle calamità naturali, agli incubi, al mal di testa, e/o ad altre malattie umane.  Ad esempio il Dio Nergal, il cui nome corrispondeva a “il furioso signore della città grande” ossia degli inferi, portava, assieme alla sua schiera di demoni, malattie ed epidemie tra la gente; Sag-gig che indicava l’emicrania ma anche il demone colpevole del manifestarsi del disturbo e Pazuzu il quale rappresentava il portatore di tempeste e siccità, raffigurato con ali, zampe ed artigli. Un demone che ha probabilmente influenzato l’iconografia del diavolo occidentale.

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FROM THE FURY OF THE DEMONS OF ANCIENT MESOPOTAMIA TO THE SACRED SCRIPTURES OF THE BIBLE, DIABOLIC POSSESSION IS BORN…VERY DIFFERENT FROM THE SPIRITUAL POSSESSION OF SHAMANS. Possession is usually thought to be a phenomenon linked to the devil and his power, but also to fantasy and clichés. In reality, this concept is much more complex, since it is present in various cultures, with different meanings and not always connected to something evil. For example, in animist cultures, the role of spirits is a normal fact in people's daily experience, just as it is normal for the shaman who "lets himself be possessed" by possible entities for his own rites and magical practices. A completely different perspective is the Christian one, which considers the phenomenon "diabolical" and negative, since it is believed that the devil has the power to take command of the victim's body by manifesting his will. In fact, the term “possess” derives from the Latin potis, meaning master, and “sit,” meaning stand in place of, and indicates a behavioral anomaly caused by a presumed entity “inside” a subject (which can be a human, objects, and/or places) that becomes its owner. The foundations on which the Christian tradition is based, both for possession and exorcism, must be sought in the scriptures of the Bible. And in particular, in the Old Testament, the influences of Mesopotamian demonology are well known, according to which evil spirits caused presumed phenomena of “possession.” Between the Tigris and the Euphrates, in fact, there were several figures similar to the devil model: that is, beings with a grotesque appearance, associated with natural disasters, nightmares, headaches, and/or other human illnesses. For example, the God Nergal, whose name corresponded to “the furious lord of the great city,” or of the underworld, brought, together with his host of demons, illnesses and epidemics among the people; Sag-gig which indicated migraine but also the demon responsible for the manifestation of the disorder and Pazuzu which represented the bearer of storms and drought, depicted with wings, paws and claws. A demon that probably influenced the iconography of the Western devil.

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PER GLI SCETTICI CREDERE NELL’ESISTENZA DI SATANA È DANNOSO PER LA Società: “DEMONIZZA” LE PERSONE “DIVERSE” E INDEBOLISCE LA RESPONSABILITA’ DELL’ESSERE UMANO QUANDO COMPIE AZIONI MALVAGIE. Verso la metà e la fine del XX secolo la tradizione cristiana continuò ad essere in declino poiché la maggior parte della gente ignorava quasi totalmente gli insegnamenti religiosi più fondamentali. Di conseguenza anche la credenza riguardo al Diavolo era quasi scomparsa tranne per alcuni cattolici conservatori e protestanti. Nonostante ciò si è cercato comunque di spiegare le manifestazioni del male da un punto di vista più scientifico volgendo l’interesse verso la genetica e l’ambiente. In particolare esso può operare: ad un livello individuale, espresso con azioni dure, insensibili e crudeli compiute dall’uomo in modo più o meno consapevole; ad un livello mondiale, raggiungendo gruppi di persone come nel genocidio, nel terrorismo e nei preparativi a una guerra; oppure può essere inteso come una forza cosmica che trascende dall’umanità. Senza dubbio l’esistenza del male è chiara mentre è ambigua una presunta personalità che lo potrebbe rappresentare. Infatti, spesso nel corso della storia vi sono stati numerosi dibattiti tra scettici e credenti per capire se il male potrebbe essere un'entità metafisica che può chiamarsi Diavolo o con qualsiasi altro nome. Se Satana esistesse, per lo storico J. B. Russell, potrebbe essere un Principe delle Tenebre, una persona potente provvista d’intelligenza e volontà, le cui energie sono votate alla distruzione dell’universo e all’infelicità delle sue creature. Secondo gli scettici, invece, non ha senso chiamare il Diavolo “persona o personalità”, poiché l’unico tipo di “persona” che noi conosciamo è l’uomo e il Diavolo non può ovviamente essere una persona nel senso umano. Ed ecco che il Maligno è solo una figura inventata, una proiezione psichica su cui l’uomo ha investito le proprie categorie negative. Credere nella sua esistenza, per gli scettici, è tra l’altro dannoso per la società, in quanto favorisce la “demonizzazione” delle persone “diverse” e la deresponsabilizzazione dell’essere umano quando compie azioni malvagie.

 

FOR SKEPTICS, BELIEVING IN THE EXISTENCE OF SATAN IS DAMAGING FOR SOCIETY: IT “DEMONIZES” “DIFFERENT” PEOPLE AND WEAKENS THE RESPONDABILITY OF HUMAN BEINGS WHEN THEY PERFORM EVIL ACTIONS. Towards the middle and end of the 20th century, the Christian tradition continued to decline because most people were almost totally ignorant of the most fundamental religious teachings. Consequently, belief in the Devil had almost disappeared except for some conservative Catholics and Protestants. Despite this, attempts have been made to explain the manifestations of evil from a more scientific point of view by turning their attention to genetics and the environment. In particular, it can operate: at an individual level, expressed through harsh, insensitive and cruel actions carried out by man in a more or less conscious way; at a global level, reaching groups of people as in genocide, terrorism and preparations for war; or it can be understood as a cosmic force that transcends humanity. Without a doubt, the existence of evil is clear while a presumed personality that could represent it is ambiguous. In fact, often throughout history there have been numerous debates between skeptics and believers to understand if evil could be a metaphysical entity that can be called the Devil or by any other name. If Satan existed, for the historian J. B. Russell, he could be a Prince of Darkness, a powerful person endowed with intelligence and will, whose energies are devoted to the destruction of the universe and the unhappiness of its creatures. According to skeptics, however, it makes no sense to call the Devil a "person or personality", since the only type of "person" that we know is man and the Devil obviously cannot be a person in the human sense. And so the Evil One is only an invented figure, a psychic projection on which man has invested his own negative categories. Believing in its existence, for skeptics, is also harmful to society, as it favors the "demonization" of "different" people and the de-responsibilization of human beings when they commit evil actions.

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"DUE FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA”. DIO E SATANA, DUE ENTITA’ METAFISICHE DOTATE DI ATTRIBUTI OPPOSTI, PER GLI PSICOANALISTI SONO NATI DAI SENTIMENTI DI AMORE E ODIO CHE UN FIGLIO MANIFESTA VERSO IL PADRE. Tra il XIX e il XX secolo la visione materialista quasi predominava sulle tradizioni religiose e le idee di Charles Darwin, Karl Marx, Friedrich Nietzsche e Sigmund Freud contribuirono all’idea secondo cui Dio e il Diavolo sono delle semplici illusioni. Quest’ultimo, fondatore della psicoanalisi, sottolinea che il Maligno sarebbe, in parte, una rappresentazione inconscia del proprio padre personale. In particolare Freud sostiene che anticamente Dio e Satana erano, nelle menti di chi li ha creati, un’unica figura, che in seguito fu scissa in due entità metafisiche dotate ognuna di attributi opposti. Quindi, il Diavolo, in origine, nacque dai sentimenti di odio, avversione e anche di paura, che un ipotetico figlio nutriva verso il padre. Nella psicologia del profondo questo processo viene chiamato proiezione negativa, in cui si afferma che quando noi non siamo consapevoli di una ostilità che abbiamo represso, la attribuiamo a qualcun'altro. Come dire: “Se io non posso manifestare la mia crudeltà allora la proietto verso l’ambiente. Quindi quanto più potente è la mia crudeltà repressa, tanto più crudele sarà la figura X” che può essere ad esempio il Diavolo. Tale meccanismo permette, inoltre, ai gruppi o all’essere umano di perdere la propria umanità, di disumanizzarsi, e di proiettare tutto l’astio verso una presunta entità metafisica. La psicoanalista Melanie Klein affrontò il rapporto fra la proiezione negativa e il processo che chiamò “separazione”. La separazione ha origine dal desiderio del bambino di mantenere la bontà totale di una persona amata, trasferendo ogni sua potenziale imperfezione su qualcos’altro. Questo comportamento è normale se è presente fra i bambini che, man mano che crescono, integrano gli aspetti buoni e cattivi delle persone. Mentre la tendenza degli adulti di separare l’universo tra il bene e il male e quindi tra Dio e il Diavolo, per la Klein, è indice di immaturità, quando invece dovrebbero riconoscerne l’ambivalenza. 

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“TWO SIDES OF THE SAME COIN”. GOD AND SATAN, TWO METAPHYSICAL ENTITIES WITH OPPOSITE ATTRIBUTES, FOR PSYCHOANALYSTS WERE BORN FROM THE FEELINGS OF LOVE AND HATE THAT A SON MANIFESTS TOWARDS HIS FATHER. Between the 19th and 20th centuries, the materialist vision almost predominated over religious traditions and the ideas of Charles Darwin, Karl Marx, Friedrich Nietzsche and Sigmund Freud contributed to the idea that God and the Devil are simple illusions. The latter, founder of psychoanalysis, emphasizes that the Evil One would be, in part, an unconscious representation of one’s personal father. In particular, Freud maintains that in ancient times God and Satan were, in the minds of those who created them, a single figure, which was later split into two metaphysical entities, each with opposite attributes. So, the Devil, originally, was born from the feelings of hatred, aversion and even fear, that a hypothetical son had towards his father. In depth psychology this process is called negative projection, which states that when we are not aware of a hostility that we have repressed, we attribute it to someone else. As if to say: "If I cannot manifest my cruelty then I project it towards the environment. So the more powerful my repressed cruelty is, the more cruel will be the figure X" which could be for example the Devil. This mechanism also allows groups or human beings to lose their humanity, to dehumanize themselves, and to project all the hatred towards a presumed metaphysical entity. Psychoanalyst Melanie Klein addressed the relationship between negative projection and the process she called "separation". Separation originates from the child's desire to maintain the total goodness of a loved one, transferring all of his potential imperfections onto something else. This behavior is normal if it is present among children who, as they grow, integrate the good and bad aspects of people. While the tendency of adults to separate the universe between good and evil and therefore between God and the Devil, for Klein, is a sign of immaturity, when instead they should recognize its ambivalence.

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È UN PERSONAGGIO RIBELLE, SOLO CONTRO IL MONDO, AUDACE ED AMBIZIOSO, CHE COMBATTE PER LIBERARE L’UMANITA’ DA UNA SOCIETA’ CORROTTA. QUESTO È SATANA, UN EROE DELLE RIVOLUZIONI DEL XVIII E XIX SECOLO. Verso la fine del Settecento, ossia quando ci fu il passaggio dall’illuminismo al romanticismo, il Diavolo iniziò ad assumere un nuovo aspetto. In particolare la sua esistenza cessò di essere un’entità metafisica e diventò un personaggio letterario in tutte le sue sfumature. Infatti, in quest’epoca, il Maligno assunse ruoli diversi: in alcune opere continuò a rivestire la sua funzione tradizionale; alcune persone se ne servirono come rappresentazione del male e della corruzione umana; altri lo usavano per deridere il cristianesimo o come il simbolo della rivolta contro un’autorità. Ad esempio nell’opera il Faust. Eine Tragödie, il poeta Johann Wolfgang von Goethe (1749-1832) creò il Diavolo chiamato Mefistofele. Un personaggio molto complesso e ambiguo, che riprende alcune componenti del Diavolo cristiano. Oppure nell’opera The Marriage of Heaven and Hell di William Blake (1757-1827) dove Satana è il simbolo della creatività, dell’azione e dell’energia che lottano per liberarsi contro un’autorità corrotta. Infatti i romantici concepivano Satana anche come un eroe immaginario, solo contro il mondo, audace, ambizioso che cerca di liberare l’umanità da una società che blocca il progresso verso la libertà. Una concezione particolare del Maligno che si manifestava a pari passo con le rivoluzioni avvenute tra il 1789 e il 1848, ma che era già presente nel 1667 nel poema Paradiso perduto del poeta John Milton, a cui i romantici ne appresero le qualità eroiche. L’ammirazione che nutrivano i poeti nei confronti di Satana non era satanismo o una specie di culto del male, ma il simbolo di ciò che consideravano bene. D’altra parte, però, il Diavolo non veniva sempre concepito in modo positivo, poteva anche essere un simbolo di solitudine, infelicità e mancanza d’amore, o comunque tutti aspetti che favorivano le forze distruttive dentro all’animo umano. Una visione particolare del Maligno romantico ha avuto poco influsso al giorno d’oggi.

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HE IS A REBEL CHARACTER, ALONE AGAINST THE WORLD, BOLD AND AMBITIOUS, WHO FIGHTS TO FREE HUMANITY FROM A CORRUPT SOCIETY. THIS IS SATAN, A HERO OF THE REVOLUTIONS OF THE 18TH AND 19TH CENTURIES. Towards the end of the eighteenth century, that is, when there was the transition from the Enlightenment to Romanticism, the Devil began to take on a new aspect. In particular, his existence ceased to be a metaphysical entity and became a literary character in all its nuances. In fact, in this era, the Evil One took on different roles: in some works he continued to play his traditional role; some people used him as a representation of evil and human corruption; others used him to mock Christianity or as the symbol of revolt against an authority. For example, in the work Faust. In A Tragedy, the poet Johann Wolfgang von Goethe (1749-1832) created the Devil called Mephistopheles. A very complex and ambiguous character, which takes up some components of the Christian Devil. Or in the work The Marriage of Heaven and Hell by William Blake (1757-1827) where Satan is the symbol of creativity, action and energy that fight to free themselves against a corrupt authority. In fact, the Romantics also conceived Satan as an imaginary hero, alone against the world, bold, ambitious, who tries to free humanity from a society that blocks progress towards freedom. A particular conception of the Evil One that manifested itself in step with the revolutions that occurred between 1789 and 1848, but which was already present in 1667 in the poem Paradise Lost by the poet John Milton, from whom the Romantics learned his heroic qualities. The admiration that poets had for Satan was not Satanism or a kind of cult of evil, but the symbol of what they considered good. On the other hand, however, the Devil was not always conceived in a positive way, he could also be a symbol of loneliness, unhappiness and lack of love, or in any case all aspects that favored the destructive forces within the human soul. A particular vision of the romantic Evil has had little influence nowadays.

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UN NUOVO PENSIERO SI INSINUA IN EUROPA! È ILLUMINISMO UN MOVIMENTO CULTURALE CHE DUBITA DELL’ESISTENZA DI DIO, “FA MORIRE” IL DIAVOLO E INCITA A SEGUIRE LE PROPRIE PASSIONI E IL PIACERE PERSONALE. Nella storia della demonologia la svolta più brusca non si ebbe con la Riforma di Martin Lutero ma con l’illuminismo del XVIII secolo, ossia con il movimento politico, sociale, culturale e filosofico, nato in Inghilterra poi diffusosi in tutta Europa. Con questa nuova forma di pensiero si diede avvio allo scetticismo, al libero pensiero, all’ateismo, e di conseguenza il Diavolo non fu più considerato come un’entità da temere ma un esempio di assurdità delle credenze cristiane. Tra i leader di maggior spicco vi era Voltaire (1694-1778) il quale sostenne che il male non sia un prodotto del Diavolo poiché quest’ultimo non è altro che una semplice figura grottesca e superstiziosa, priva di valore e quindi non meritevole di perderci del tempo. Il filosofo tentò, inoltre, di scardinare questa credenza tracciandone la sua origine storica, dall’antico paganesimo del Vicino Oriente al dualismo iraniano fino ai Padri della Chiesa i quali contribuirono alla dottrina del peccato originale. Lo scettico più sofisticato dell’epoca fu il filosofo David Hume (1711-1776) il quale ritenne che l’essere umano non ha alcun potere di ottenere delle certezze in modo assoluto né sulle cose materiali né tanto meno sul Diavolo; poiché la sola conoscenza valida è quella empirica. Hume, inoltre, fu noto per aver criticato duramente la religione poiché sostenne che è frutto solo dell’invenzione dell’essere umano per affrontare le sue paure e nutrire le sue speranze. In questo modo il filosofo negava l’esistenza delle divinità e di conseguenza anche del Diavolo. Un altro esponente molto particolare dell’illuminismo fu il Marchese de Sade (1740-1814) il cui nome è legato al sadismo e all'aggettivo sadico. Egli non credeva nell’esistenza né di Dio e nemmeno del Maligno. Per questo motivo sostenne che il mondo in cui viviamo è privo di valori e non ha senso porre confini alle proprie passioni e al piacere personale poiché quest’ultimo è il principale impulso che proviene dalla nostra natura animale.

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A NEW THOUGHT IT CREEPS INTO EUROPE! IT IS ENLIGHTENMENT, A CULTURAL MOVEMENT THAT DOUBTS THE EXISTENCE OF GOD, “KILLS” THE DEVIL AND INCITES PEOPLE TO FOLLOW THEIR OWN PASSIONS AND PERSONAL PLEASURE. In the history of demonology, the most abrupt turning point did not come with Martin Luther’s Reformation but with the Enlightenment of the 18th century, that is, with the political, social, cultural and philosophical movement that was born in England and then spread throughout Europe. With this new form of thought, skepticism, free thought and atheism began, and consequently the Devil was no longer considered an entity to be feared but an example of the absurdity of Christian beliefs. Among the most prominent leaders was Voltaire (1694-1778) who argued that evil is not a product of the Devil because the latter is nothing more than a simple grotesque and superstitious figure, devoid of value and therefore not worthy of wasting time on. The philosopher also attempted to undermine this belief by tracing its historical origins, from ancient Near Eastern paganism to Iranian dualism up to the Fathers of the Church who contributed to the doctrine of original sin. The most sophisticated skeptic of the time was the philosopher David Hume (1711-1776) who believed that human beings have no power to obtain absolute certainties about material things nor about the Devil; since the only valid knowledge is empirical knowledge. Hume was also known for having harshly criticized religion because he argued that it is only the result of the invention of human beings to face their fears and nourish their hopes. In this way the philosopher denied the existence of divinities and consequently also of the Devil. Another very particular exponent of the Enlightenment was the Marquis de Sade (1740-1814) whose name is linked to sadism and the adjective sadistic. He did not believe in the existence of God or even of the Evil One. For this reason he argued that the world we live in is devoid of values ​​and it makes no sense to place limits on one's passions and personal pleasure since the latter is the main impulse that comes from our animal nature.

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“MEGLIO REGNARE ALL’INFERNO, CHE SERVIRE IN PARADISO!” SONO LE PAROLE DI SATANA PRONUNCIATE AI SUOI SEGUACI DOPO LA CACCIATA DAL PARADISO. ECCO COME IL DIAVOLO È DIVENTATO UN EROE RIBELLE CONTRO L’AUTORITA’ DI DIO. Nel XVII secolo la gente iniziò ad essere disinteressata alle minacce di presunti spiriti ostili e alla caccia alle streghe la quale, in alcune aree, toccò quasi tutti i componenti della comunità, incluse le élite governative. Inoltre negli anni 60 e 70, del medesimo secolo, si cominciò a credere che i demoni non fossero altro che simboli del male umano e che Dio e il Diavolo non partecipassero in modo così assiduo alla vita quotidiana dell’uomo come si pensava in passato. Questi cambiamenti non riguardavano solo le credenze, ma erano dovuti anche grazie al progresso della scienza, al disgusto provocato dalle guerre di religione e all’aspirazione di coltivare una visione del mondo più razionale. Nonostante tutto, in ambito teatrale e letterario, continuarono ad essere prodotte opere che trattavano vari temi presenti nella Bibbia come ad esempio il “Paradiso Perduto” (1667) scritto dal poeta inglese John Milton. In particolare tale opera è un poema epico che riprese la storia biblica della caduta nel peccato di Adamo ed Eva e della cacciata dal Paradiso di Satana con gli angeli ribelli. Uno dei passaggi più noti di questo poema è il Discorso di Satana, noto anche come “Meglio regnare all’Inferno, che servire in Paradiso”, rivolto ai suoi seguaci appena scesi nell’oltretomba. Qui il Diavolo ritrova il suo orgoglio e dice di sentirsi felice perché libero dall’autorità di Dio. L’Inferno diviene così il suo nuovo regno dove potrà dominare e non essere sottomesso. Nel testo di Milton, Satana diventa un personaggio eroico che non teme di essere dannato per l’eternità, un leader coraggioso che non si arrende mai ma che, allo stesso tempo, rappresenta anche la falsità e la degradazione fisica e morale. Il Diavolo divenne così una figura eroica che, nei secoli successivi, fu ammirata dai filosofi e scrittori romantici, i quali videro in Milton il tipico eroe solitario, addolorato per essere stato emarginato dalla società, ma mai completamente sconfitto. 

 

“BETTER TO REIGN IN HELL, THAN TO SERVE IN HEAVEN!” THESE ARE THE WORDS OF SATAN TO HIS ANGELS AFTER THEIR EXCLUSION FROM HEAVEN. THIS IS HOW THE DEVIL CAN BECOME A REBEL HERO AGAINST THE AUTHORITY OF GOD. In the 17th century, people began to be uninterested in the threats of supposedly hostile spirits and witch hunts, which in some areas affected almost all members of the community, including government elites. Furthermore, in the 1960s and 1970s, people began to believe that demons were nothing more than symbols of human evil and that God and the Devil were not as active participants in man’s daily life as previously thought. These changes were not only in beliefs, but were also due to the progress of science, disgust with religious wars, and the desire to cultivate a more rational worldview. Despite everything, in the theatrical and literary fields, works that dealt with various themes present in the Bible continued to be produced, such as “Paradise Lost” (1667) written by the English poet John Milton. In particular, this work is an epic poem that revisited the biblical story of Adam and Eve’s fall into sin and Satan’s expulsion from Paradise with the rebel angels. One of the most famous passages of this poem is Satan’s Speech, also known as “Better to reign in Hell than to serve in Heaven”, addressed to his followers who have just descended into the afterlife. Here the Devil finds his pride again and says he feels happy because he is free from God’s authority. Hell thus becomes his new kingdom where he can dominate and not be subjugated. In Milton’s text, Satan becomes a heroic character who is not afraid of being damned for eternity, a courageous leader who never gives up but who, at the same time, also represents falsehood and physical and moral degradation. The Devil thus became a heroic figure who, in the following centuries, was admired by Romantic philosophers and writers, who saw in Milton the typical solitary hero, saddened by having been marginalized by society, but never completely defeated.

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CRIMINI EFFERATI, FURTI E MAGIA NERA, NEL MEDIOEVO, ERANO ALCUNI “SINTOMI” DI UNA POSSESSIONE DIABOLICA. QUINDI OGGI I SERIAL KILLER AGISCONO PER CAUSA LORO O DI UN’ENTITA’ ESTERNA? Nell’Alto Medioevo coloro che compivano crimini violenti come: furti, violenze sessuali, omicidi e magia nera, erano ritenuti frutto di ispirazione diabolica, poiché si riteneva che il Diavolo fosse coinvolto nelle faccende umane. Infatti, coloro che mettevano in atto tali azioni erano considerati seguaci di Satana poiché avevano scelto il libero arbitrio cedendo al suo potere. Nei tribunali dell’epoca una pratica largamente utilizzata era l’ordalia (il cui nome deriva dal Germanico antico “ordal” che significa “Giudizio di Dio”) ossia una procedura basata sulla premessa che Dio avrebbe aiutato l'innocente nel caso lo fosse stato davvero. In particolare l’imputato era costretto a seguire una prova durissima, come ad esempio partecipare ad un duello, o portare per alcuni passi una barra incandescente a mani nude. Se l’imputato non aveva delle ferite o ferite che guarivano in breve tempo, allora era considerato non colpevole, mentre nel caso che lo fosse stato allora avrebbe subito delle punizioni. In quest’ultimo caso, secondo i giudici, queste sanzioni non erano solo utili alla società ma si rivolgeva anche a beneficio del condannato in quanto si ponevano in atto dei procedimenti legali per scacciare il Diavolo dal colpevole e liberare quest’ultimo dal potere del Signore delle Tenebre. Ancora oggi, tra teologi ed esorcisti, vi è la convinzione che la persona che commette certi crimini, possa essere considerata posseduta da entità esterne poiché, in numerosi casi, l’assassino dice di essere mosso da “voci” e da altri stimoli soprannaturali. Quindi ad esempio: Gilles de Rais (assassino, pedofilo e stregone), Jack lo Squartatore o Charles Manson potevano essere posseduti da Satana? Coloro che credono nell’esistenza del Diavolo accettano questa possibilità. Un’ipotesi che molto probabilmente, al giorno d’oggi, rende difficoltosa l’applicazione di strumenti scientifici poiché genera confusione e fraintendimento, formando un terreno fertile che alimenta la paura verso il Demonio.

 

HEROUS CRIMES, THEFTS AND BLACK MAGIC, IN THE MIDDLE AGES, WERE SOME "SYMPTOMS" OF A DIABOLIC POSSESSION. SO TODAY SERIAL KILLERS ACT DUE TO THEMSELVES OR AN EXTERNAL ENTITY? In the Early Middle Ages, those who committed violent crimes such as theft, sexual violence, murder and black magic were considered the result of diabolical inspiration, since it was believed that the Devil was involved in human affairs. In fact, those who carried out such actions were considered followers of Satan since they had chosen free will by giving in to his power. In the courts of the time, a widely used practice was the ordeal (whose name derives from the ancient Germanic "ordal" meaning "Judgment of God"), i.e. a procedure based on the premise that God would help the innocent if he were innocent. Really. In particular, the accused was forced to follow a very tough test, such as participating in a duel, or carrying a hot bar for a few steps with his bare hands. If the accused did not have wounds or wounds that healed within a short time, then he was considered not guilty, while if he was guilty then he would have suffered punishment. In the latter case, according to the judges, these sanctions were not only useful to society but were also aimed at benefiting the condemned person as legal procedures were put in place to drive the Devil away from the guilty party and free the latter from the power of the Lord. of Darkness. Even today, among theologians and exorcists, there is the belief that the person who commits certain crimes can be considered possessed by external entities since, in numerous cases, the murderer says he is moved by "voices" and other supernatural stimuli. So for example: could Gilles de Rais (murderer, pedophile and sorcerer), Jack the Ripper or Charles Manson be possessed by Satan? Those who believe in the existence of the Devil accept this possibility. A hypothesis that most likely, nowadays, makes the application of scientific instruments difficult as it generates confusion and misunderstanding, forming fertile ground that fuels fear of the Devil.

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DALL’ANTICA ROMA IN CUI SI PUNIVANO SOLO I MAGHI DI MAGIA NERA, ALLA LEGISLAZIONE CONTRO TUTTI I TIPI DI INCANTESIMI. SONO ALCUNI “INGREDIENTI” CHE PREANNUNCIARONO LA FUTURA CACCIA ALLE STREGHE. Nell’antica Roma era normale credere nella magia anche se veniva punito chi ne faceva un cattivo uso, come compiere incantesimi contro i raccolti altrui o gettare il malocchio. Infatti, ai tempi dell’imperatore romano Diocleziano (ca. 247-313 d.C.), i maghi responsabili di malefici erano bruciati vivi, mentre chi esercitava la magia bianca rimaneva ancora impunito. In seguito, con l’introduzione del cristianesimo, l’approccio verso le pratiche magiche iniziò a cambiare: i cristiani giudicavano demoniaco il ricorso ad esse, sia che fossero svolte per scopi malefici oppure benefici. Quindi con l’imperatore romano Costantino II (317-361), il mago fu considerato come il nemico del genere umano tanto da creare delle legislazioni contro tutti i tipi di incantesimi, presenti ad esempio: nel Codex Theodosianus; nel Codex Justinianeus ma anche nella Legge delle Dodici Tavole. Con il Padre della Chiesa Agostino (354-430) si diffuse l’idea che le azioni magiche potessero essere compiute solo grazie al Diavolo e quindi gli amuleti, l’osservazione dei segni premonitori e i sortilegi, erano lo status di simboli che favorivano la presenza del Maligno. Verso il XV secolo si insinuò la credenza nella stregoneria diabolica secondo cui scrittori, giudici e teologi erano convinti che tutte le streghe appartenessero ad una grande cospirazione agli ordini di Satana contro la società cristiana. Così, nel 1487, iniziò la caccia alle streghe ossia quando avvenne la pubblicazione del trattato Malleus Maleficarum, (“Il martello delle malefiche”, cioè “delle streghe”) scritto dal frate H. Kramer e dal confratello J. Sprenger. Lo scopo di tale manuale era quello di sopprimere ogni possibile aspetto legato alla stregoneria: dalle perversioni delle “malefiche” ai metodi usati per scovarle, fino ai modi per sconfiggere le “opere del demonio”. La caccia alle streghe fu, quindi, una rinascita del Diavolo, dei suoi poteri immediati e terribili, la cui credenza non fu mai stata così forte dai tempi dei Padri del Deserto (IV secolo d.C.).

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FROM ANCIENT ROME WHERE ONLY BLACK MAGICIANS WERE PUNISHED, TO THE LEGISLATION AGAINST ALL TYPES OF SPELLS. THERE ARE SOME INGREDIENTS THAT ANNOUNCED THE FUTURE WITCH HUNT. In ancient Rome it was normal to believe in magic even if those who misused it were punished, such as casting spells against other people's crops or casting the evil eye. In fact, at the time of the Roman emperor Diocletian (ca. 247-313 AD), the magicians responsible for evil spells were burned alive, while those who practiced white magic still remained unpunished. Later, with the introduction of Christianity, the approach towards magical practices began to change: Christians considered the use of them demonic, whether they were carried out for evil or beneficial purposes. Then with the Roman emperor Constantine II (317-361), the magician was considered the enemy of the human race, and there were legislations against all types of spells, present for example: in the Codex Theodosianus; in the Codex Justinianeus but also in the Law of the Twelve Tables. With the Church Father Augustine (354-430) the idea spread that magical actions could only be performed thanks to the Devil and that therefore amulets, the observation of premonitory signs and spells, had the status of symbols that favored the presence of the Evil One. Around the 15th century, the belief in diabolical witchcraft crept in, according to which writers, judges and theologians were convinced that all witches belonged to a great conspiracy under Satan's orders against Christian society. Thus, in 1487, the witch hunt began, i.e. when the publication of the treatise Malleus Maleficarum, ("The hammer of the evil ones", i.e. "of the witches") written by friar H. Kramer and his brother J. Sprenger took place. The purpose of this manual was to suppress every possible aspect linked to witchcraft: from the perversions of "evils" to the methods used to track them down, up to the ways to defeat the "works of the devil". The witch hunt was, therefore, a rebirth of the Devil, of his immediate and terrible powers, whose belief had never been so strong since the time of the Desert Fathers (4th century AD).

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of everyday life, somehow anticipating some of Sigmund Freud's ideas.

 

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