Quante volte ci siamo chiesti se c’è vita dopo la morte! Ma soprattutto com’è fatto l’Aldilà? Potrebbe essere simile al nostro mondo fisico oppure è un luogo che non ha nessuna di queste caratteristiche? Un posto, oserei dire, che va FUORI dai nostri schemi culturali e quindi dalle nostre credenze o dalla nostra religione?
Ebbene questi sono interrogativi che probabilmente non ci facciamo solo noi. Se avessimo una macchina per andare indietro nel tempo, vedremmo che anche i nostri antenati della PREISTORIA se li ponevano. Lo DIMOSTRANO le sepolture del Paleolitico e Neolitico, all’interno delle quali gli archeologi hanno rilevato corredi funebri, come resti di animali, ornamenti, pollini, armi, tracce di ocra e attività rituali, risalenti a circa 75000 anni fa.
Rispetto a questi ritrovamenti si pensa che forse l’uomo preistorico avesse già una propria idea sulla morte e sull’ALDILÀ e, quindi, anche una propria credenza sul sovrannaturale. Inoltre, i defunti erano sistemati all’interno della tomba in posizione fetale e rivolti verso est, dove sorge il sole. Probabilmente speravano che la loro anima ritornasse nel grembo materno, pronta per rinascere. Così si andava gradualmente a formare l’idea che esistesse una specie di passaggio, uno SPAZIO EXTRATERRENO [1]!
Di questo troviamo un esempio nelle credenze degli antichi SUMERI, i quali consideravano l’Aldilà come un “Paese senza ritorno” [2]. Nello specifico era immaginato come una grande caverna sottoterra o, meglio ancora, come una GRANDE CITTÀ oscura e polverosa, protetta da sette mura e da sette porte [3]!
In questo regno la sorte delle anime era uguale per tutti: non vi era nessun giudizio sulle virtù o sugli errori commessi in vita, nessun premio o punizione ma semplicemente tutti avevano un’esistenza post morte pressoché simile [4]. Una grande città sotto terra governata dalla Signora dell’Inferno, dai giudici infernali chiamati ANNUNAKI e da mostruosi DEMONI il cui compito era quello di far osservare le regole rigide dell’oltremondo [5].
Detto ciò IO SAREI sicuramente punita da queste creature demoniache! Se becco dei personaggi della mia “lista nera” non credo che riuscirò a trattenere i miei artigli! A prescindere da questo, l’Aldilà sumerico è davvero inquietante, dove il defunto si nutriva di polvere e fango e non godeva di nessun cibo prelibato oppure della luce del giorno [6]! Se è veramente così… sapete che vi dico? Rimango beata nella mia tomba e tanti saluti!
Ok quindi penso ad un altro Aldilà dove poter soggiornare dopo le mie FATICHE TERRENE! Do uno sguardo il mio amato Egitto… Che la sua concezione sia migliore?
Per gli antichi Egizi è bene dirlo! Apparentemente sembravano OSSESSIONATI dalla vita eterna, in realtà questo popolo amava intensamente la vita, a tal punto da temere profondamente la morte!! Ed è per questo che loro impegnavano tutta la vita a costruirsi le ‘case dell’eternità’, per poterne giovare nel fatidico momento del trapasso [7]. Purtroppo non sempre le informazioni che abbiam avuto sull’aldilà egizio erano chiare: a volte veniva raffigurato come un Eden lussureggiante con alberi dai frutti abbondanti e altissimi gambi di grano e lino, altre volte come oscuro e arrido [8].
Infatti, se nell’Antico Regno era collocato tra le immensità delle stelle e quindi faceva presagire che fosse un Aldilà piacevole, poi l’hanno fatto “SCENDERE” prima posizionandolo sulla terra con particolari ben precisi appartenenti alla reale geografia delle regioni del Caucaso [9]; e poi, aimè, facendolo diventare sotterraneo, dove il defunto vive senza poter mangiare, arso dalla sete e senza l’affetto di amici o parenti [10]. Una dimensione considerata anche pericolosa e per questo era necessario adottare delle FORMULE MAGICHE per proteggere il defunto nel suo viaggio oltretombale [11].
Ecco vedete, già il fatto che erano disponibili dei formulari e delle MAPPE per affrontare i pericoli dell’oltretomba ovviamente non è male! Che dite? Un’opportunità è sempre bene sfruttarla!
A mio parere un oltretomba molto curioso è quello SHINTOISTA, ossia dell’antica religione giapponese. Infatti quello che mi ha colpito di più è il forte legame che questo culto aveva con la natura, basato sulla continua interazione e profonda armonia tra esseri umani, natura e divinità celesti [12].
Tra l’altro, prima delle influenze del buddismo, lo shintoismo non aveva una NETTA SEPARAZIONE tra il mondo dei vivi e quello dei morti, ma tutti appartenevano ad un’unica realtà, in quanto l’uomo e gli dei avevano caratteristiche pressoché simili [13]. Questo aspetto era anche presente nella cultura CELTICA, secondo cui le porte dell’aldilà non erano mai chiuse e le nostre anime potevano viaggiare da una DIMENSIONE ALL’ALTRA, attraverso determinate frequenze. Una concezione che si trova illustrata nei racconti celtici, spesso descritta con la facilità con cui gli esseri umani potevano passare tra il mondo dei vivi e quello dei morti [14].
Dopo questo piccolo viaggio tra i popoli antichi, qualcuno di noi potrebbe pensare: “Che gran cavolate! Ma soprattutto… Che fantasia!” E forse riteniamo che il NOSTRO MODO di concepire l’Aldilà sia più realistico di quelli trattati nelle antiche religioni!
Perché RAGIONIAMO così? Perché ce l’hanno insegnato? Perché siamo cresciuti con certe idee? O perché lo dicono in tanti pensiamo che sia vero? Eppure anche i Sumeri, i Maya e compagnia bella ci credevano al LORO ALDILÀ, tanto quanto ci crediamo noi oggi! Sono cresciuti con certe credenze ed esse erano condivise dalla LORO comunità!
A questo punto io mi chiedo: “Perché crediamo così tanto che ESISTA UN ALDILA’?
Come sostiene l’antropologo Massimo Centini, credere nell’Aldilà ha un’importante funzione: ossia offre un senso di continuità della vita dopo il trapasso; o meglio ancora ci permette di DIGERIRE il fatto che dopo la MORTE non ci sia il NULLA, ma proseguiamo la nostra ESISTENZA.
Tra l’altro spesso l’Aldilà viene rappresentato con la struttura sociale che assomiglia alla cultura di riferimento, quindi in qualche modo genera sicurezza e può essere, per alcune persone, un fattore di protezione per la propria personalità [15].
Pensiamo, ad esempio a coloro che non riescono a SUPERARE LA PERDITA di un defunto.
Detto ciò, mi rendo conto che quello che ho scritto può essere un discorso forse troppo diretto ma, in fondo in fondo, è bene comunque farlo. Come è bene dire che NON CI SONO prove scientifiche che conformino una qualche forma di esistenza dell’Aldilà [16].
Dopo tutto questo discorso, ci crediamo a questo Aldilà?
Una cosa è forse certa: il metodo scientifico non ci potrà mai dire che cosa succede veramente dopo la morte; un quesito probabilmente che non troverà mai risposta [17]. Questo significa che potrebbe esserci come non esserci una vita e un luogo dove abitare dopo il fatidico momento. Quindi A CHE COSA CREDO? Vi dico che personalmente mi avvalgo del beneficio del DUBBIO e sto con un PIEDE in bilico tra il mondo dei vivi e quello dei morti, senza smettere mai di sperare che, dopo il trapasso, ci possa essere una CASA PER LA NOSTRA ANIMA [18]!
Alla prossima.
Aria Shu
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Note dell’articolo:
[1] Centini, M., L’anima alla scoperta del principio della vita, Xenia edizioni nella coll. I tascabili, Milano, 2009, pp. 13-14.
[2] Pettinato, G. (a cura di), Mitologia Sumerica, Utet nella coll. Volume 54 di Classici delle religioni, Religioni orientali, Torino, 2001, p. 72.
[3] Bottéro, J., L’Epopée de Gilgames, Gallimard, Paris, 1992, trad. it. Epopea di Ghilgamesh, L'eroe che non voleva morire, Edizioni Mediterranee nella coll. Orizzonti dello spirito, Roma, 2008, p. 161, nota 230.
[4] Bottéro, J., Babylone. A l’aube de notre culture, Gallimard, Paris, 1994, trad. it. Dai sumeri ai Babilonesi. I popoli della Mesopotamia, Universale Electa/Gallimard nella coll. Storia e civiltà, Trieste, 1996, p. 95.
[5] Bottéro, J., L’Epopée de Gilgames, Gallimard, Paris, 1992, trad. it. Epopea di Ghilgamesh, L'eroe che non voleva morire, Edizioni Mediterranee, Roma nella coll. Orizzonti dello spirito, 2008, p. 213.
[6] Bottéro, J., L’ Epopée de Gilgames, Gallimard, Paris, 1992, trad. it. Epopea di Ghilgamesh, L'eroe che non voleva morire, Edizioni Mediterranee nella coll. Orizzonti dello spirito, Roma, 2008, p. 151.
[7] Testa, Pietro, La mummificazione. Rinascere nell’Aldilà, Montevarchi (AR): Harmakis Edizioni, 2020, Kindle File.
[8] Testa, Pietro, La mummificazione. Rinascere nell’Aldilà, Montevarchi (AR): Harmakis Edizioni, 2020, Kindle File.
[9] De Rachewiltz, B. (a cura di), Il libro dei morti degli Antichi Egizi. Il papiro di Torino, Edizioni Mediterranee, Roma, 20012, pp. 13, 173.
[10] Testa, Pietro, La mummificazione. Rinascere nell’Aldilà, Montevarchi (AR): Harmakis Edizioni, 2020, Kindle File.
[11] Vi consiglio di andarvi a vedere il mio articolo sul Libro de i Morti https://www.mondidiaria.com/post/ecco-come-si-sopravvive-nell-aldilà-con-le-formule-del-libro-dei-morti-egizio
[12] Mizuki, S., Zusetsu Nihon Youkai Taikan, Kodansha Ltd., Tokyo, 2007, trad. it. Enciclopedia degli spiriti giapponesi, Kappalab nella collana LAB, Bologna, 2015, p. 171.
[13] Vecchia, S., Lo shintoismo, Xenia Edizioni nella coll. I tascabili, Milano, 2007, p. 65.
[14] Markale, J., Le druidisme, Editions Payot, Paris, 1985, trad. it. Il Druidismo. Religione e Divinità dei Celti, Edizioni mediterranee, Roma, 1991, pp. 254, 255.
[15] Centini, M., L’anima alla scoperta del principio della vita, Xenia edizioni nella coll. I tascabili, Pavia, 2009, pp. 66-71.
[16] Polidoro, M. e Vannini, M., Indagine sulla vita eterna, Mondadori nella coll. Nuovi misteri, Milano, 2018, p. 220.
[17] Polidoro, M. e Vannini, M., Indagine sulla vita eterna, Mondadori nella coll. Nuovi misteri, Milano, 2018, pp. 220; 224.
[18] Per capire che cos’è e come nasce l’anima ti consigli o di leggere il mio articolo al link: https://www.mondidiaria.com/post/un-viaggio-alla-scoperta-dell-anima-per-capire-che-cos-e-l-anima-e-come-nasce
Fonti articolo:
--Centini, M., L’anima alla scoperta del principio della vita, Xenia edizioni nella coll. I tascabili, Milano, 2009.
--Pettinato, G. (a cura di), Mitologia Sumerica, Utet nella coll. Volume 54 di Classici delle religioni, Religioni orientali, Torino, 2001.
--Bottéro, J., L’Epopée de Gilgames, Gallimard, Paris, 1992, trad. it. Epopea di Ghilgamesh, L'eroe che non voleva morire, Edizioni Mediterranee nella coll. Orizzonti dello spirito, Roma, 2008. --Bottéro, J., Babylone. A l’aube de notre culture, Gallimard, Paris, 1994, trad. it. Dai sumeri ai Babilonesi. I popoli della Mesopotamia, Universale Electa/Gallimard nella coll. Storia e civiltà, Trieste, 1996. --Testa, Pietro, La mummificazione. Rinascere nell’Aldilà, Montevarchi (AR): Harmakis Edizioni, 2020, Kindle File. --De Rachewiltz, B. (a cura di), Il libro dei morti degli Antichi Egizi. Il papiro di Torino, Edizioni Mediterranee, Roma, 20012. --Vi consiglio di andarvi a vedere il mio articolo sul Libro de i Morti https://www.mondidiaria.com/post/ecco-come-si-sopravvive-nell-aldil%C3%A0-con-le-formule-del-libro-dei-morti-egizio ...Un altro viaggio nei Mondi di Aria! --Mizuki, S., Zusetsu Nihon Youkai Taikan, Kodansha Ltd., Tokyo, 2007, trad. it. Enciclopedia degli spiriti giapponesi, Kappalab nella collana LAB, Bologna, 2015. --Vecchia, S., Lo shintoismo, Xenia Edizioni nella coll. I tascabili, Milano, 2007. --Markale, J., Le druidisme, Editions Payot, Paris, 1985, trad. it. Il Druidismo. Religione e Divinità dei Celti, Edizioni mediterranee, Roma, 1991. --Polidoro, M. e Vannini, M., Indagine sulla vita eterna, Mondadori nella coll. Nuovi misteri, Milano, 2018.
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