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Immagine del redattoreAria Shu

ANTICHE FIGURE ENIGMATICHE: OGGI ESSERE MEDIUM O SENSITIVI È UNA RISORSA O UN DISAGIO?

Aggiornamento: 21 feb 2023


Se potessimo fare un salto indietro nel tempo ci accorgeremmo che, nell’antichità, figure come SACERDOTESSE, medium, sciamani o guide spirituali erano viste come una risorsa importante e fondamentale per il buon funzionamento di quella comunità.

Pensiamo ad esempio che nel Giappone antico vi erano le MIKO, sacerdotesse shintoiste il cui compito era di liberare le persone da entità fastidiose o di purificare edifici, stufe, pozzi; oppure di pregare per guarire gli ammalati e riportare l’equilibrio famigliare (1). Oppure nella cultura celtica, chi esercitava il controllo e prendeva decisioni in ambito religioso erano i DRUIDI, ossia una potente casta sacerdotale, che, grazie alle loro capacità e conoscenze, fungevano da intermediari tra gli uomini e gli dei (2). Un altro tipo di figura sacra presente nell’antica Grecia erano ad esempio le PIZIE (3), ossia le sacerdotesse devote al dio Apollo che predicevano il futuro a coloro che erano venuti a interrogare l'oracolo. Esse lo facevano attraverso lo stato di trance, che veniva stimolato grazie alla masticazione delle foglie di alloro e dai vapori scaturiti dalla terra (4). Un’altra guida spirituale che prediligeva la trance era lo SCIAMANO, il quale poteva rivestire il ruolo di guaritore, di giudice, di veggente oppure di mediatore tra il mondo dei vivi e quello dei morti (5).

Quindi, da come si può capire, queste figure avevano un’importanza fondamentale, oserei dire essenziale per la loro comunità.


Invece, al giorno d’oggi hanno ancora la stessa rilevanza? Oppure vengono derise o allontanate?

Ebbene credo che attualmente la “storia” sia più complicata rispetto al passato, soprattutto perché la scienza ha fatto passi da gigante e molti eventi paranormali hanno trovato una spiegazione razionale. Di conseguenza le mansioni di cui ho trattato pocanzi hanno perso in buona parte la loro importanza nelle società.


Per questo dico sempre che se pensate di essere dei sensitivi o medium (6) a tutti gli effetti perché vi accadono eventi strani come: prevedere il futuro, entrare in telepatia con altre persone, fare sogni premonitori, parlare con presunti defunti ecc. io se fossi in voi SELEZIONEREI le persone a cui confidarlo. Quando nell’antichità, in alcune culture, dirlo era una “benedizione”, oggi invece potrebbe essere compromettente. Molte persone a cui succedono strani fenomeni si confidano con amici o familiari per farsi dare dei preziosi consigli, per sentirsi più compresi o meno soli. Però “ANDARE A SPIFFERARE AI 4 VENTI“ i vostri segreti senza un’opportuna attenzione dal vostro interlocutore, vi confesso che non sono completamente d’accordo.

Raccontare questa parte così intima potrebbe mettere in pericolo la nostra reputazione nella famiglia, nelle amicizie e soprattutto nel lavoro. Tra l’altro potremmo rischiare di incappare in persone che si approfittano delle nostre debolezze oppure che sono più impaurite di noi e non fanno altro che buttare BENZINA sul fuoco, ossia sulle nostre preoccupazioni.

Ma ecco che arriviamo al NOCCIOLO DELLA QUESTIONE, forse più “privata”: essere sensitivi o medium è una risorsa che usiamo per affrontare la nostra quotidianità oppure è un qualcosa che ci perseguita, che ci fa sentire un PESCE FUOR D’ACQUA?

In questi anni di ricerca (qualitativa) in vista del mio saggio, ho ascoltato alcuni racconti di persone che avevano vissuto esperienze particolari: “Sembra una CONDANNA che mi perseguita: vedo entità che si aggirano attorno a me, sento strani profumi o rumori insoliti…. Non posso fare a meno che questa mia parte inquieta e oscura emerga. Ho provato a sopprimerla in molti modi, come rifiutare di percepire ‘realtà parallele’, ascoltare la musica per non sentire le voci; oppure abusare di alcool, farmaci o altre sostanze. Tutto questo per alterare, soffocare i miei sensi, il mio disagio, ma senza in fin dei conti ottenere grandi risultati”.


Ora esporrò alcuni consigli utili soprattutto a quelle persone che sperimentano disagio verso insolite manifestazioni. Mentre per coloro che stanno bene con loro stessi ed hanno trovato il loro equilibro, io non ci metto “il dito”. Il mio intento non è di certo di verificare se quell’evento sia PARANORMALE o meno, ma di aiutare le persone a stare meglio rispetto ad un disagio.

Non perdiamo altro tempo, ora passiamo ai consigli pratici.


1. Innanzitutto si potrebbe iniziare proprio da quella parte “sensitiva” che pensiamo sia fastidiosa, in qualche modo ACCETTANDOLA gradualmente e NON rifiutandola. Se adottiamo quest’ultima soluzione, ossia di rifiutarla, essa ritornerà prima o poi, e con INTERESSI!! All’inizio la possiamo mettere nel dimenticatoio, come in uno sgabuzzino delle “cose che non ci piacciono o non ci servono” ma poi, se vediamo anche un oggetto, un evento o una persona che in qualche modo ce lo ricorda, questa “condanna” ritorna e non sappiamo in quale forma (ad es. può essere anche somatica come un mal di testa).

Ricordiamoci che se siamo più consapevoli delle cose che ci danno fastidio, probabilmente avremo meno problemi con noi stessi, oltre che riuscire a CONTROLLARE meglio le nostre debolezze agli occhi degli altri.


2. La gestione della nostra parte sensitiva, dipende molto anche dal nostro BENESSERE psicofisico. Come ho già scritto nel mio articolo “un ospite sgradito: ecco come difenderci da un’entità negativa” (7), dobbiamo avere il CORAGGIO di osservare la nostra interiorità per essere più consapevoli di noi stessi, di fare delle scelte per migliorare la nostra vita, come ad esempio: coltivare passioni ed interessi che ci fanno stare bene.


3. Se vogliamo capire ancora meglio noi stessi ed escludere così che alcune nostre presunte capacità parapsicologiche siano frutto della nostra mente, consiglio di informarci di quali aspetti psicologici potremmo essere vittima, anche a nostra insaputa. Come ad esempio: pareidolia visiva e uditiva; effetto Troxler; effetto Barnum; suggestione; allucinazioni ipnagogiche e ipnopompiche; falsi ricordi; ecc. (8) Tutte queste esperienze succedono anche alle persone che non pensano di essere sensitive. D’altronde sapere qualcosa in più è meglio che sapere qualcosa in meno (9). Di conseguenza avere una maggiore conoscenza dei MECCANISMI della nostra mente ci permette di avere MENO ANSIA rispetto agli eventi, e scoprire che la spiegazione reale di un evento che si credeva paranormale.

4. A proposito di palpabile, visto che fino ad OGGI NON esistono prove scientifiche che confermino l’esistenza di capacità di prevedere il futuro, di percepire realtà eteree, di comunicare con il pensiero, oppure contattare defunti (10) ecc., secondo voi è il caso di dare TROPPO PESO a certe cose? Come dire: “Quanto peso dareste a un PUGNO DI MOSCHE?”

Quindi è bene prendere un po’ le “DISTANZE” dalla nostra parte sensitiva, come per ogni altro problema. Questo ci permette di considerare i nostri ostacoli in modo meno distorto e di trovare altre soluzioni invece di rimuginare sempre sulle stesse (11)!

Quindi, in definitiva essere sensitivi è una risorsa o un disagio a prescindere se sono veri certi strani accaduti?

Dipende molto da come gestiamo e valutiamo questa parte di noi. Se siamo convinti sia utile sfruttare questa parte poiché, in fin dei conti, è più una risorsa che una condanna, allora dobbiamo assumerci le nostre RESPONSABILITÀ. Non tanto per le forze dell’UNIVERSO o per possibili ENTITÀ NEGATIVE che si possono ritorcere contro il nostro DESTINO, ma è per il nostro benessere psicologico…Teniamo presente che una buona parte dei nostri eventi sicuramente li interpretiamo erroneamente come paranormali quando non lo sono. Di conseguenza il rischio è di incastrarci DA SOLI in meccanismi psicologici subdoli da cui è difficile uscire.

La nostra mente è affascinante ma se usata male è anche molto pericolosa.


Alla prossima.

Aria Shu.


Copyright © 2021-2022, “www.mondidiaria.com” – Tutti i diritti riservati.



Note dell’articolo:

(1) Kawamura, K., A Female Shaman's Mind and Body, and Possession, in Asian Folklore Studies, vol. LXII, n. 2, 2003, pp. 257-289.

(2) Markale, J., Le druidisme, Editions Payot, Paris, 1985, trad. it. Il Druidismo. Religione e Divinità dei Celti, Edizioni mediterranee, Roma, 1991, p. 233, nota3.

(3) Già incontrate nel paragrafo 4.2.1. quando abbiamo parlato del tavolo delle sedute spiritiche che ricorda, appunto, il tripode d’oro su cui erano sedute le pizie (Rendhell, F., Magia spiritica. Lo spiritismo alla luce della scienza magica. Esperienze, fenomeni, teoria e pratica, Hermes Edizioni, Roma, 1997, p. 13).

(5) Centini, M., L’anima alla scoperta del principio della vita, Xenia Edizioni nella coll. I tascabili, Pavia, 2009, pp. 22-23.

(6) Questi termini vengono utilizzati come sinonimi anche se, per alcuni studiosi del campo, sono tenuti separati. Il medium è più collegato ai fenomeni fisici come rumori, luci, battiti, ecc., mentre il sensitivo produce più fenomeni psichici ossia fenomeni di percezione extrasensoriale, come chiaroveggenza, telepatia, precognizione, ecc. (De Micheli, A.,Guida allo Spiritismo, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1986, pp. 44-46, 103; enciclopedia online http://www.treccani.it/vocabolario/sensitivo/ )

(8) Per approfondimenti sulle possibili variabili psicologiche vi rimando alla lettura dell’opera “Sesto senso” di Massimo Polidoro (lo trovate anche nelle biblioteche) e svariati articoli del Cicap

(9) Pazienza, V., Manuale di problem solving. Come trovare la soluzione giusta sempre, nel lavoro e nella vita, HOW2 Edizioni, 2017, p. 31.

(10) Polidoro, M., Il sesto senso. Strani fenomeni di vita quotidiana, Edizioni Piemme, Casale Monferrato (AL), 2000, pp. 191-208.

(11) Pazienza, V., Manuale di problem solving. Come trovare la soluzione giusta sempre, nel lavoro e nella vita, HOW2 Edizioni, 2017, pp. 21-22.



Fonti dell’articolo:

-Kawamura, K., A Female Shaman's Mind and Body, and Possession, in Asian Folklore Studies, vol. LXII, n. 2, 2003.


-Markale, J., Le druidisme, Editions Payot, Paris, 1985, trad. it. Il Druidismo. Religione e Divinità dei Celti, Edizioni mediterranee, Roma, 1991.


-Rendhell, F., Magia spiritica. Lo spiritismo alla luce della scienza magica. Esperienze, fenomeni, teoria e pratica, Hermes Edizioni, Roma, 1997.



-Centini, M., L’anima alla scoperta del principio della vita, Xenia Edizioni nella coll. I tascabili, Pavia, 2009, pp. 22-23.


- De Micheli, A., Guida allo Spiritismo, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1986.




-Pazienza, V., Manuale di problem solving. Come trovare la soluzione giusta sempre, nel lavoro e nella vita, HOW2 Edizioni, 2017.


-Polidoro, M., Il sesto senso. Strani fenomeni di vita quotidiana, Edizioni Piemme, Casale Monferrato (AL), 2000.



Fonti immagini: le immagini che trovi nel mio blog sono state prelevate da internet in molteplici copie e in siti senza copyright. Nel caso in cui, inavvertitamente, avessi pubblicato immagini coperte da copyright, mi scuso in anticipo e ti chiedo di comunicarmelo immediatamente. Grazie!





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