Fin da piccola i viaggi nel tempo mi hanno sempre affascinato a tal punto che a volte sognavo di salire su una macchina simile ad una grande capsula, di premere un tasto sopra la mia testa e poi di andare in altri luoghi anche se non ricordo se fossero posti passati o futuri! Mannaggia!
La possibilità di viaggiare nel tempo, cioè di spostarsi in diverse epoche o istanti del tempo come muoversi in diversi luoghi dello spazio, è un'idea che da sempre ha STUZZICATO la fantasia dell’uomo. Basti ad esempio pensare al romanzo La macchina del tempo (1895) dello scrittore H.G. Wells, in cui il protagonista viaggia nel remoto futuro alla scoperta del destino dell'umanità.
Altri racconti simili furono proposti ad esempio da: Charles Dickens, Mark Twain, Audrey Niffenegger e Isaac Asimov. La trama comune presente in queste opere è di portare il protagonista in un particolare momento temporale a cui non appartiene ed esplorare le possibili interazioni tra lui, le persone e la tecnologia dell'epoca. Questo aspetto narrativo ha nutrito la possibile esistenza di universi paralleli, o storie alternative, dove alcuni piccoli eventi possono causare massicci cambiamenti nel futuro (1). Questo susseguirsi di accadimenti viene chiamato “EFFETTO FARFALLA” (2), un termine derivato dal libro Rumore di tuono (1952) dello scrittore Ray Bradbury, nel quale uno dei suoi personaggi sbadatamente schiaccia una farfalla, creando una serie di effetti a catena nel presente che di conseguenza sconvolgeranno completamente la storia del pianeta (3). Quindi si tratta di un piccolo evento cambiato nel passato che porta a conseguenze enormi nel presente e/o nel futuro (4).
Oltre alla letteratura non dimentichiamo che anche il cinema ha proposto tutta una serie di film e di varianti, da quelli cult come: Terminator, Ritorno al futuro, L'esercito delle 12 scimmie, fino a quelli più attuali come il film Interstellar, Dottor Strange, The Time Machine, Arrival, ecc. (5)
In generale, sia le opere letterarie sia quelle cinematografiche, prodotte nel corso degli anni, hanno scaturito molta curiosità da parte di appassionati, filosofi e soprattutto fisici, i quali non hanno esitato a formulare delle ipotesi sul fatto se sia possibile o meno viaggiare realmente nel tempo.
Ma quindi cosa dice la scienza a proposito dei viaggi nel tempo?
Nel 1905 Albert Einstein pubblicò la prima parte della sua teoria sulla relatività, nota come la RELATIVITÀ RISTRETTA (o speciale): con essa ipotizzò che spazio e tempo siano malleabili e che la misurazione di entrambe le dimensioni dipenda dalla persona che sta misurando il fenomeno (6). Tale individuo viene chiamato, in gergo tecnico: sistemi di riferimento (7).
Grazie alla relatività ristretta, è possibile che due gemelli abbiano età diverse. Ma come è possibile? Si tratta del famoso PARADOSSO DEI GEMELLI (8): in particolare supponiamo che stiamo viaggiando verso il sistema stellare sulla nostra navicella ad una velocità vicina a quella della luce mentre il nostro gemello è rimasto sulla Terra. Quando torneremo a casa, non potremo non accorgerci che saremo molto più giovani di lui… E qui il chirurgo estetico non c’entra nulla! Infatti, come sostiene Janna Levin, fisica presso il Barnard College di New York: “Nella relatività ristretta è assolutamente dimostrabile che l’astronauta che fa il viaggio, se viaggia a una velocità vicina a quella della luce, sarà molto più giovane del proprio gemello quando torna a casa”. È interessante notare che il tempo sembra passare normalmente per entrambi i gemelli ed è solo quando si riuniscono che si nota la differenza (9).
Dopo la prima pubblicazione del 1905 citata pocanzi, nel 1915 Einstein elaborò la seconda parte della sua teoria: la RELATIVITÀ GENERALE, secondo la quale un oggetto massiccio curva o distorce lo spazio e il tempo. Di conseguenza, durante il nostro viaggio nello spazio, se ci dovessimo ipoteticamente trovare vicino a un oggetto molto pesante, come un buco nero, ne verrebbe influenzato il modo con cui sperimentiamo il tempo. Un concetto fondamentale della trama del film Interstellar del 2014, in cui il personaggio interpretato da Matthew McConaughey trascorre del tempo nelle vicinanze di un grande buco nero ma quando torna a casa, scopre che sua figlia è diventata più grande di lui (10).
Finora abbiamo parlato di intraprendere viaggi nel FUTURO che, come abbiamo capito, sono possibili. Ma invece quelli del PASSATO? Beh, in questo caso il discorso è più complicato e per questo la scienza chiama in causa il cosiddetto paradosso del nonno (11). In particolare supponiamo che torni indietro nel tempo ed incontri tuo nonno prima che incontri tua nonna e che quindi possa sposarsi e avere discendenza. Poi lo uccidi e di conseguenza cosa potrà mai succedere? Che l'uccisione rende impossibile l'esistenza di un figlio/a e quindi del nipote (tu) e dunque dello stesso viaggio nel tempo che determina l'assassinio del nonno.
Ma nota bene:
Questo esempio è per dire che fino ad oggi i viaggi nel passato non sono possibili oppure “sono possibili” se ci addentrassimo tra le numerose teorie di appassionati e studiosi che potrebbero tranquillamente rispecchiare la realtà (12). Nello specifico alcuni fisici hanno formulato ipotesi sull’esistenza del WORMHOLE (in italiano letteralmente "buco di verme") o cunicolo spazio-temporale o Ponte di Einstein-Rosen, ovvero un'ipotetica struttura topologica che collega diversi punti nello spaziotempo e si basa su una soluzione speciale dell'equazione di campo di Einstein (13).
Quindi, ad esempio, un astronauta che entra in un ipotetico wormhole nella Galassia di Andromeda nell’anno 3000 potrebbe uscire dall’altra estremità della nostra galassia nell’anno 2000.
Tutto molto affascinante, peccato che di queste ipotetiche strutture non ve ne sia traccia (14), al contrario invece dei BUCHI NERI, uno dei quali è stato fotografato da astronomi nel 2019 (15).
Altra ipotesi per risolvere il paradosso del nonno è che questo dimostri semplicemente che un tale viaggio non è possibile: le leggi della fisica, in qualche modo, impediscono di viaggiare indietro nel tempo. Questa era la visione del fisico STEPHEN HAWKING, che chiamava tale regola la “congettura di protezione cronologica” (16).
In posizione opposta all'ipotesi della censura cosmica, fu avanzata la teoria quantistica nota come “TEORIA DEI MOLTI MONDI”, proposta nel 1956 dal fisico Hugh Everett III e successivamente riadattata dal fisico David Deutsch nel 1998. La teoria ipotizza che ci siano tante copie del nostro mondo quante sono le possibili variazioni quantistiche delle particelle che lo compongono. Quindi, rispetto a questo approccio, nell'ipotetico paradosso del nonno ci saranno mondi in cui il nonno si sposa con la nonna e mondi in cui questo fatto non avviene più. Quindi, in un ipotetico viaggio nel passato, se si impedisse a nostro nonno di incontrare la nonna saremmo semplicemente in un possibile mondo parallelo nel quale non siamo mai nati (17).
In definitiva, fino ad oggi ancora non è possibile parlare di viaggi nel passato, ma l’unica “attività” che si potrebbe avvicinare a questo tipo di percorso sta semplicemente nell’osservare il nostro Universo, le stelle e le galassie, che noi vediamo come erano nel passato (18). Allo stesso modo, un ipotetico alieno che guarda la Terra da milioni di anni luce di distanza potrebbe essere in grado di vedere “in diretta” l'estinzione dei dinosauri (19).
Nel frattempo rimane solo che aspettare ulteriori scoperte e possiamo concederci almeno di guardare degli ottimi film e di viaggiare nel tempo con la nostra mente.
Alla prossima.
Aria Shu
Copyright © 2023-2024, “www.mondidiaria.com” – Tutti i diritti riservati.
Note dell’articolo:
(2) Nella metafora della farfalla si immagina che un semplice movimento di molecole d'aria generato dal battito d'ali dell'insetto possa causare una catena di movimenti di altre molecole fino a scatenare un uragano, magari a migliaia di chilometri di distanza (https://www.wikiwand.com/it/articles/Effetto_farfalla )
(6) Benzi, V., La scienza delle meraviglie. Come la fisica può spiegarci la realtà, Rizzoli, Milano, 2024, pp. 145-149; 170.
(7) Di conseguenza i sistemi di riferimento possono essere infiniti: uno per ogni osservatore che compie la misura. Infatti uno stesso fenomeno può essere guardato da più punti di vista (Benzi, p. 170).
(8) Il paradosso sta nel fatto che dipende semplicemente dal sistema di riferimento che consideriamo, uno dei due gemelli si trova in un caso più giovane, e in un altro più vecchio dell'altro gemello (https://it.wikipedia.org/wiki/Paradosso_dei_gemelli )
(12) Se volete addentrarvi tra le teorie dei viaggi del passato potete consultare: https://it.wikipedia.org/wiki/Paradosso_del_nonno
(13) Essa descrive la curvatura dello spaziotempo in funzione della densità di materia, dell'energia e della pressione, rappresentate tramite il tensore stress-energia https://it.wikipedia.org/wiki/Ponte_di_Einstein-Rosen
(14) Benzi, V., La scienza delle meraviglie. Come la fisica può spiegarci la realtà, Rizzoli, Milano, 2024, p. 212.
(18) Il motivo risiede nel fatto che la luce emessa da un oggetto celeste viaggia a una velocità finita, e dunque impiega tanto più tempo per raggiungerci quanto più l'oggetto è distante da noi (https://www.geopop.it/perche-quando-guardiamo-luniverso-lo-vediamo-nel-passato/ )
Fonti articolo:
-Benzi, V., La scienza delle meraviglie. Come la fisica può spiegarci la realtà, Rizzoli, Milano, 2024.
Fonti immagini: le immagini che trovi nel mio blog sono state prelevate da internet in molteplici copie e in siti senza copyright. Nel caso in cui, inavvertitamente, avessi pubblicato immagini coperte da copyright, mi scuso in anticipo e ti chiedo di comunicarmelo immediatamente. Grazie!
Comments