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Immagine del redattoreAria Shu

NEL SOTTERRANEO PIÙ ANTICO DEL MONDO, A MALTA, SI NASCONDONO CRANI ALLUNGATI! SONO UMANI O ALIENI?

Aggiornamento: 29 ago 2023



A vederli, a prima vista, sembra di essere catapultati in un film di fantascienza e precisamente in ALIEN, film del 1979 diretto da Ridley Scott, con i suoi Xenomorfi, esseri immaginari extraterrestri dal cranio molto allungato (1).

Eppure, uscendo dalla fantasia e “sbarcando” nella nostra realtà, qualcosa di simile è stato trovato. Ok… non così mostruoso, s’intende!

Sto parlando dei crani allungati ritrovati in molte parti del mondo e oggi vorrei focalizzarmi su uno di questi luoghi di ritrovamento perché pare che abbia una buona dose di MISTERO: Malta, un posto dal fascino arcano.

Intorno al 1902, alcuni operai che stavano lavorando alla costruzione di nuove abitazioni, hanno scoperto l’ipogeo di Ħal-Saflieni: una misteriosa struttura sotterranea costruita su tre livelli ed estesa per più di cinquecento metri quadrati. Tale struttura è un tempio sotterraneo scavato tra il 3600 e il 2500 a.C. presso la città di Paola.

Si ritiene che, in origine, fosse un santuario dedicato a qualche culto preistorico. Nei secoli successivi divenne una necropoli e infine un centro religioso dedicato ai riti pagani. Tra l’altro l’ipogeo di Malta è l’unico tempio preistorico sotterraneo al mondo… mica male!

Insomma, un luogo occulto e affascinante, caratterizzato da intrighi di cavità e gallerie scavate nella roccia, su cui i paleontologi continuano ancora a discutere, soprattutto per il presunto ritrovamento dei teschi allungati (2).

Una parte dell'ipogeo di Ħal-Saflieni.

Detto ciò, addentriamoci nel mistero.


Pare che qui siano stati trovati resti di uomini dal volume cranico molto particolare ovvero crani allungati dalla parte posteriore della calotta cranica!! Davvero incredibile, peccato che dal 1985 tutti i teschi ritrovati nell’ipogeo sembrano scomparsi senza lasciare traccia oppure, come si vocifera, sarebbero nascosti in stanze chiuse in un museo…

Quindi, per ora: scordatevi di andare in un museo di Malta e vederli, scordatevi di avere delle novità su questi fantomatici reperti! Una scomparsa che ci lascia l’amaro in bocca… bisogna ammetterlo!


Quindi come facciamo a sapere o, per lo meno, a ipotizzare che siano esistiti?


Ci sono delle TESTIMONIANZE e delle ricerche annotate di alcuni archeologi che dichiarano il ritrovamento di undici crani, molti dei quali avevano una forma insolita. Da quello che hanno scritto erano allungati e non presentavano la sutura mediana, chiamata in medicina “SUTURA SAGITTALE(3) , un dettaglio particolare che, per alcuni studiosi, viene considerato impossibile nell’anatomia umana (4).


Inoltre, secondo questi ultimi che sostengono di aver fatto ricerca, sembra che i teschi allungati siano incompatibili con le proporzioni normali e, per gli amanti dell’esoterismo, potrebbero appartenere a "esseri speciali"… C’è chi dice che si tratti di ALIENI, chi di sacerdoti iniziati a un mistero sconosciuto. Di certo le culture mesopotamiche ed egizie parlavano spesso di una razza di uomini sacerdoti identificati con il serpente e pare che questi fossero soliti indossare copricapi allungati, che li facevano somigliare a questi animali. Essi venivano associati alla Dea Madre, come simbolo di fecondità, e al serpente in quanto animale ctonio, ossia appartenente al mondo sotterraneo.


Da un punto di vista scientifico, altra ipotesi menzionata per questo mistero da tenere in grande considerazione è la DOLICOCEFALIA: una caratteristica morfologica rappresentata da un indice cefalico (5) inferiore a 75-76, quindi molto pronunciata e tale che il cranio appare allungato.


Un fenomeno che può essere indotto naturalmente o artificialmente.

Se naturale, essa può essere classificata anche come anomalia genetica (malformazione umana di Smith), che potrebbe partire da un processo detto craniosinostosi, ovvero la fusione PREMATURA di una o più suture craniche (6). Mi verrebbe da pensare: ecco motivo per cui tali crani allungati a Malta non presentano la sutura mediana…

Nelle immagini riportate si nota chiaramente che la malformazione causa l'assenza della sutura sagittale.

A riguardo potrebbe essere un’altra interessante ipotesi. È probabile che nel passato e in tutto il mondo vi fossero individui che avessero una forma allungata del capo e che ciò non venisse considerato come un “handicap” ma, al contrario, come qualcosa di SPECIALE, quasi divino. Per queste motivazioni simboliche e/o religiose è possibile che poi abbiano trovato varie tecniche (dolorose e non di breve durata) per fare in modo che anche le persone dell’élite la potessero avere (7).


Quindi se ne deduce che la dolicocefalia, come già anticipato, può essere indotta, ossia che molti popoli antichi modificarono intenzionalmente il proprio cranio per ragioni religiose o per indicare una persona di rango superiore (8). Ad esempio, nelle antiche civiltà come quella AZTECA e MAYA era diffusa la pratica di allungare i crani dei neonati con l'ausilio, inizialmente, di fasciature dette "rituali" e in seguito di vere e proprie assi di legno che modificavano con la crescita le normali saldature delle ossa del cranio, rendendolo appunto allungato.


Ci sono altri esempi di popoli che praticavano questa usanza, tra cui: nella regione di Ica, in Perù, si estende la riserva nazionale di PARACAS e, nel 1928, l’archeologo peruviano Julio César Tello scoprì un’antica necropoli risalente al 3000 a.C. In essa erano contenuti resti di migliaia di corpi appartenenti a una misteriosa civiltà, la cui forma della testa era caratterizzata da un insolito e pronunciato allungamento verso l’alto (9).

Oppure all’interno del sito archeologico di Houtaomuga, nella CINA nordorientale, un team di ricerca internazionale ha rinvenuto undici strani e misteriosi teschi dalla forma allungata. Tutti trattati con la tecnica della deformazione cranica artificiale (10).

Ne sono stati scoperti anche in UNGHERIA, all’interno di un cimitero, risalenti al V secolo dopo Cristo.

Cranio allungato di Paracas.

Insomma “Chi più ne ha più ne metta”.


Da questi pochi esempi possiamo dire con assoluta certezza che il teschio è presente dalla preistoria fino ai giorni nostri con funzione strettamente collegata al RITO, alla morte o all’universo dei trapassati (11). La testa umana o il cranio costituisce una presenza importante nel simbolismo di moltissime culture rivestendo un ruolo rilevante in numerose espressioni religiose, magiche ed esoteriche. Pensiamo, ad esempio, ai rituali tantrici tibetani in cui è utilizzata la calotta cranica umana come contenitore per il sangue (12); oppure i culti del cranio che vanno dalla CACCIA DELLE TESTE dei nemici con la volontà di impossessarsi della loro anima e renderne inoffensivi gli spiriti, fino alle celebrazioni dei santi decollati (13).

Un Dakar del Borneo con due teste in mano.

Ma ritorniamo al nostro mistero maltese. Cosa si può dire dunque dei teschi allungati di Malta?


Innanzitutto mi focalizzerei sulle fonti che riportano la descrizione dei teschi allungati. Direi che se le prove sono poche e non visibili… io un po' metto in dubbio tutto il mistero! Anche perché non possiamo verificarlo se questi crani sono magicamente spariti nel 1985! Mi permetto quindi di mettere in dubbio la veridicità delle testimonianze: sono poche e non si possono confrontare con i reperti in questione…

A questo punto io mi chiedo: e se i crani di Malta fossero una LEGGENDA O FALSI REPERTI? Continuo a rimanere nel dubbio senza dare una risposta certa.

Alla prossima.

Aria Shu.


Copyright © 2022-2023, “www.mondidiaria.com” – Tutti i diritti riservati.



Note dell’articolo:

(1) Articolo online di Giuliana Galati: https://www.cicap.org/n/articolo.php?id=1800732

(5) L'indice cefalico è il rapporto tra la dimensione trasversa e quella anteroposteriore della testa (o del cranio), moltiplicato per 100; serve a esprimere in termini statistici la forma della testa (o del cranio).

(9) Articolo online di Giuliana Galati: https://www.cicap.org/n/articolo.php?id=1800732

(11) Centini, M., Il volto dell'anima. Storia della rappresentazione dell'anima, Xenia, Pavia, 2014, p .51.

(12) Centini, M., Il volto dell'anima. Storia della rappresentazione dell'anima, Xenia, Pavia, 2014, p. 51.

(13) Centini, M., Il volto dell'anima. Storia della rappresentazione dell'anima, Xenia, Pavia, 2014, p. 52.


Fonti articolo:

-Articolo online di Giuliana Galati: https://www.cicap.org/n/articolo.php?id=1800732

- Centini, M., Il volto dell'anima. Storia della rappresentazione dell'anima, Xenia, Pavia, 2014.



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