Di primo impatto, guardandoli, questi curiosi oggetti mi ricordano le palle da cricket ma in formato mignon, con linee simili alle cuciture presenti intorno alla loro parte centrale (1). In realtà esse sono le sfere di Klerksdorp, dall’ASPETTO METALLICO, che furono scoperte per la prima volta negli anni ’80 dai minatori nelle cave di pirofillite presso la cittadina di Ottosdal (Transvaal occidentale) in Sudafrica (2).
Possono avere dimensioni variabili, da pochi millimetri a diversi centimetri di diametro e, come già detto inizialmente, spesso presentano solchi o creste concentriche in superficie con un motivo estremamente simmetrico. Esse sono composte soprattutto da un raro minerale chiamato ematite, che conferisce loro il caratteristico colore bruno-rossastro. Sono anche conosciute come Marmi Moqui o sfere Ottosdal e risalgono a quasi 3 miliardi di anni fa, ossia un’era geologica molto precedente alla comparsa di forme di vita complesse sulla Terra (3).
Detto ciò è facile immaginare che, proprio per via delle loro caratteristiche insolite, ci siano alla base delle diverse teorie sulla loro origine, soprattutto da parte dei sostenitori delle teorie relative agli OOPArt (4). Infatti, dal loro ritrovamento in poi, non solo nacquero numerose interpretazioni ma anche diversi scontri di opinioni, principalmente (5) tra i sostenitori degli OOPArt e gli scienziati.
A dare origine a tale MISTERO furono alcune pubblicazioni avvenute tra gli anni Ottanta e Novanta. In particolare, tutto è nato nel 1982 da un articolo a firma “Jimson S.” ed intitolato Scientists baffled by space spheres, pubblicato su Weekly World News, un settimanale che pubblica informazioni con intento comico e satirico. La notizia è stata poi ripresa su diversi giornali incentrati su misteri e UFO e poi riprodotta negli anni Novanta da due ricercatori: Michael A. Cremo e Richard L. Thompson, autori della serie di libri Forbidden Archaeology.
Questi ultimi presentarono anche una lettera del curatore del museo Roelf Marx scritta nel 1984, il quale affermò che le sfere sembravano frutto di una attività umana ma risalivano ad un’epoca in cui l’uomo non esisteva (6). Tra l’altro, il responsabile stesso ha sostenuto che le sfere avrebbero ruotato spontaneamente mentre erano chiuse in una teca dell’edificio “priva di vibrazioni”. Ma sarà vero?
Sicuramente il signor Marx non è l’unico a pensare che le sfere abbiano origini artificiali, tanto è vero che vi sono molti SOSTENITORI DEL MISTERO che hanno espresso, ed esprimono tutt’ora, le loro teorie a riguardo. Ad esempio, per alcune persone le sfere di Klerksdorp sono resti di antiche civiltà o esseri intelligenti che esistevano sulla Terra in un lontano passato. I sostenitori di questa idea suggeriscono che siano state create da civiltà intelligenti per un qualche uso ancora sconosciuto. Per altri rappresenterebbero la prova certa dell’esistenza degli alieni, i quali le avrebbero portate dal loro pianeta e poi lasciate sulla Terra miliardi di anni fa (7).
Tali affermazioni, ma anche altre similari, riguardo le sfere non hanno fatto altro che attirare l’attenzione degli scienziati, tra cui il GEOLOGO Bruce Cairncross che nel 2006 ha offerto una spiegazione razionale per le sfere, trovate in una formazione geologica nota come Gruppo Dominion. Esso è costituito da un conglomerato, con STRATI di lava vulcanica che si sono depositati nella parte superiore. A seguito di molta pressione e calore, gli strati di roccia sono diventati pirofillite (8), che ha costituito diciamo l’INVOLUCRO in cui erano contenute le sfere.
Queste ultime, vengono anche chiamate CONCREZIONI: ovvero ogni aggregamento di sostanze minerali dovuto all'acqua che circola nelle microfessure e nelle porosità della roccia, contenente principalmente bicarbonato di calcio. Quando l'acqua arriva a contatto con i vuoti della cavità e con l'aria, e si viene a trovare in condizioni fisiche di minor pressione, il bicarbonato di calcio si trasforma in carbonato, assumendo diverse forme a seconda delle condizioni in cui avviene la deposizione, e dando origine appunto alle concrezioni. Esse si presentano in genere con superfici più o meno CURVE e si distinguono in: c. nodulari (noduli concrezionati), c. mammellonari, c. oolitiche (ooliti), c. pisolitiche (pisoliti), c. stalattitiche (stalattiti), c. stalagmitiche (stalagmiti) (9).
In questo caso gli oggetti sono sferici, ellittici o oblunghi, composti da minerali diversi dalla roccia ospite e sono piuttosto comuni, con migliaia di esempi in tutto il mondo (come in Romania, in Kazakistan, in Libia, in Repubblica Cieca, nello Utah (USA), ecc. (10) (11). Di solito si trovano in rocce a grana fine, come appunto la pirofillite, in quanto permette il movimento dell’acqua la quale ne determina la formazione.
Ma perché le sfere hanno questa FORMA? Perché esse si modellano attorno ad un piccolo granello di minerale in una soluzione contenente ferro, calcio e altri elementi. La crescita della concrezione in questione avviene senza restrizioni, come una sfera tridimensionale a 360 gradi.
Per quanto riguarda invece le LINEE “tracciate” sulle sfere, esse sono causate dalle impronte della roccia ospite, che si è accumulata in strati nel corso di molto tempo, lasciando l’effetto stratificato.
Infine, riferendomi a quello che sosteneva il curatore del museo quando ha sostenuto che le sfere ruotavano spontaneamente mentre erano chiuse in una teca dell’edificio “priva di vibrazioni”, come sostiene il geologo Cairncross: “È del tutto naturale che ruoti un po’ poiché è rotonda e abbiamo molti tremori della terra a causa delle attività di estrazione dell’oro” (12).
In conclusione, nonostante le numerose teorie del complotto e le speculazioni, le sfere di Klerksdorp si rivelano essere un fenomeno naturale che comunque è noto ai geologi. Potremmo anche pensare che sia uno “SCHERZO della natura” poiché hanno una strana forma o caratteristiche bizzarre quasi aliene, ma questo modo di “vederle” è pur sempre un’interpretazione prodotta dall’essere umano in base alla propria cultura (vedi la parte iniziale quando dicevo che somigliano a piccole palle da cricket); non te lo dice di certo la natura, che procede con i suoi processi geologici avvenuti, sentite bene, nel corso di miliardi di anni!
Alla prossima.
Aria Shu.
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Note dell’articolo:
(4) OOPArt (acronimo derivato dall'inglese Out Of Place ARTifacts, «manufatti, reperti fuori posto») vengono classificati come tali tutti quei reperti archeologici o paleontologici che, secondo comuni convinzioni riguardo al passato, si suppone non sarebbero potuti esistere nell'epoca a cui si riferiscono le datazioni iniziali.
(5) Ho voluto dividere le persone in due categorie ma ovviamente sono consapevole che esistono tante altre opinioni a riguardo.
(8) La pirofillite è un minerale morbido utilizzato come pietra preziosa nelle sculture decorative. Viene anche utilizzato industrialmente in vari prodotti, dai cosmetici all'agricoltura alla lavorazione dei metalli (https://www.gemrockauctions.com/it/learn/a-z-of-gemstones/pyrophyllite )
(10) Sebbene possano differire nella composizione e nell’aspetto, hanno caratteristiche comuni che hanno portato a speculazioni su una loro potenziale presenza a livello globale
Fonti articolo:
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