Come molti di voi sanno, da un po’ di tempo sto scrivendo un saggio (1) e in questo testo sono descritte alcune civiltà antiche tra cui i Maya. Ebbene sbirciando tra le culture americane ho notato che ci sono alcuni siti archeologici alquanto bizzarri in Bolivia! In particolare, sono stata colpita da alcune immagini di strani reperti “decorati” con fori di alta precisione; addirittura ci sono alcune pietre che sono a forma di “H”! Mi son detta: ma ci vedo bene? Sembra di sì!!
Questo luogo che pare ideato da persone provenienti da altri mondi si chiama Puma punku, detto anche “Puma Pumku” o “Puma Puncu” (che in lingua Aymara significa “La porta del Puma”). Esso fa parte dell’ampio sito archeologico di Tiahuanaco ed è ubicato sull’altopiano andino a ben 4000 metri d’altezza, in Bolivia (2). Se potessimo vederlo dall’alto, questo sito non è in mezzo al nulla ma potremmo osservare che la pianta archeologica dell’area è costellata da numerosi insediamenti circostanti. Tra l’altro si trova nella zona del lago Titicaca che all’epoca era più vicino al sito rispetto ad oggi (3).
Innanzitutto, come ho già detto all’inizio, LA FORMA DELLE PIETRE è talmente precisa da poter essere unite l'una all'altra in diversi modi, forse simili a un moderno sistema modulare (4). In questo sito possiamo notare blocchi di pietra con forme simili a quelle geometriche, “decorate” con precisi fori, e alcune sono addirittura a forma di “H” con un peso di circa 130 tonnellate (5).
Da un punto di vista scientifico questi reperti non sono stati fatti di granito e diorite, che renderebbe la lavorazione ovviamente più difficile, ma di un MATERIALE PIÙ MALLEABILE, ossia di arenaria e andesite. In particolare, l’arenaria rossa è relativamente morbida e facile da lavorare e l’andesite è sì piuttosto difficile da usare a freddo ma può essere facilmente sfaldata, diventando una pietra morbida. Queste pietre erano martellate come quelle trovate in alcune cave della zona (6) (7).
Un altro mistero fondamentale per analizzare questo mistero: a quanto risale questo sito? Quanto tempo ha?
Dunque, buttando l’occhio qua e là ho scoperto che molte persone credono che questo sito risalga a circa 14.000 ANNI FA, guadagnandosi la reputazione del “più antico e sconcertante manufatto sulla faccia della Terra” (8). Questa datazione deriva dal lavoro svolto dall’ingegnere navale austriaco Arthur Posnansky (1873-1946) che dedicò molti anni di studio alle rovine di Tiwanaku (Tiahuanaco). Nello specifico, nel 1903 fece una mappatura dell’area, dichiarando che il sito aveva origini antichissime, addirittura databile al 15000 a.C. ossia nel corso dell’ultima glaciazione.
Ma perché disse questo? Quale era il motivo della sua dichiarazione?
Una sua prova va ricercata nel DISEGNO che aveva notato sulla PORTA DEL SOLE a Tiahuanaco, somigliante ad un toxodonte estinto all’incirca 11000 anni fa, al termine del Pleistocene (9).
E qui rompo le scatole: se un disegno è simile ad quel essere vivente NON É DETTO lo sia, e non è detto che questo popolo volesse rappresentare proprio questo animale! Infatti sembra più un puma che una bestiolina preistorica.
Tra l’altro l’ingegnere sosteneva che Tiahuanaco fosse stata fondata da una RAZZA SUPERIORE che avrebbe influenzato tutte le altre culture dell’America centro meridionale (10) …
Affermazione azzardata: non dico che non potrebbe esserlo, ma se c’è un dubbio perché dovrei pensare subito che sono stati gli alieni? Questo non lo capirò mai… Bisogna anche avere pazienza ed aspettare gli ulteriori sviluppi.
Infatti, le recenti scoperte hanno fatto finalmente un po’ di LUCE SU QUESTO MISTERO e, con oltre 100 anni di studi, l’archeologia ha fatto molti passi avanti. Studiando la diversa progressione di vari tipi di vasellame, sottoponendoli al metodo di datazione al radiocarbonio, è stato possibile fissare una cronologia archeologica, che poi è stata CONFERMATA dai reperti rinvenuti nei villaggi e nelle fattorie adiacenti. Quindi tutto il sito archeologico di Tiahuanaco è databile dal 200 a.C. (dalla fondazione di un primo villaggio) fino a circa il 1000 d.C. ossia quando la zona fu abbandonata probabilmente a causa di una pesante carestia (11). Poi Puma Punku, che è incluso nel sito di Tiahuanaco, dovrebbe risale ad un periodo tra il 536 e il 600 d.C. grazie all’analisi, sempre con il metodo del carbonio -14, di materiale organico trovato nel livello più basso del terreno di riempimento di un tumulo (12).
Detto ciò, grazie alle nuove scoperte, soprattutto riguardo alla sua datazione, si potrebbe far luce su alcuni misteri, come ad esempio: ma come le avranno fatte?
Al contrario di quello che c’è scritto su alcuni siti nel web, gli archeologi conoscono come le pietre di Pumapunku sono state tagliate e sagomate! Secondo gli studiosi è stato usato un metodo già presente nelle antiche civiltà. In particolare, le popolazioni utilizzavano delle pietre dure per martellare e modellare togliendo le depressioni e poi si servivano di pietre piatte e sabbia per macinare la pietra e lucidare.
D’altro canto è anche vero che strumenti in pietra non sarebbero stati sufficienti per ideare Pumapunku, poiché in alcuni punti si avrebbe avuto bisogno comunque di scalpelli metallici. E questo popolo ne era attrezzato? Ebbene la cultura andina pre-inca era molto ABILE A MODELLARE I METALLI e a creare leghe metalliche. Inoltre, secondo l’archeologa e scienziata Heather Lechtman, essi usavano una fortissima lega di nichel, rame e arsenico, che crea un prodotto finale molto più forte. L’arsenico agisce come un de-ossidante, impedendo di conseguenza che il metallo diventi troppo fragile, mentre il nichel era adoperato per le leghe di rame per rendere gli scalpelli forti (13).
Ma ragazzi che dire della precisione? É stata la prima cosa che ha attirato la mia attenzione!!
Per rendere le superfici piane con angoli retti probabilmente erano dotati di attrezzi simili alle squadre, fili a piombo e livelle. Poi sicuramente non tutti gli angoli retti di queste pietre sono perfetti (14), mi ci gioco i cosiddetti!!
Altro aspetto che rende tutto più misterioso: ma come avranno fatto a trasportare blocchi di 130 tonnellate che stavano dalla parte opposta del lago (15)?
Sul trasporto dei blocchi, sono state formulate varie ipotesi. Secondo gli archeologi, questo popolo utilizzava metodi simili adoperati già per altri monumenti antichi, come Stonehenge e le piramidi. Quindi usavano barche e altri materiali come corde e rulli di legno. Detta così qualcuno di voi probabilmente storce il naso perché questa spiegazione sembra poco plausibile. In realtà, come ho già spiegato in articoli precedenti, quando rivolgiamo lo SGUARDO VERSO L'ANTICHITA', dobbiamo osservarlo con altri occhi!!! Gli uomini di allora non erano come gli uomini di oggi! Nel senso che erano abituati a lavori manuali estremamente pesanti!! E anche se non avevano strumenti fighi come li abbiamo noi oggi, non significa che non fossero capaci di ingegnarsi e creare delle strategie per risolvere i problemi, in questo caso inerenti al trasporto di blocchi (16)!
Ma quindi queste strane pietre a cosa servivano??? A quanto pare, hanno scoperto una camera mortuaria sotto una PIETRA H (17), quindi la prima cosa che mi viene da pensare è che forse sia un sito che veniva usato per le cerimonie religiose e niente di più.
Ed ora tiriamo un po’ le somme del mistero di oggi! Se date un’occhiata sul web vi accorgerete che ci sono principalmente due tipi di spiegazioni riguardo a questo sito. Allora ammettiamo anche il fatto che la versione “classica” che vi ho proposto non sia vera, o solo vera in parte… Perché per forza di cose DEVO dire che a costruire Puma Punku sono state delle civiltà aliene? Non abbiamo tempo di aspettare altre conferme e di rimanere nel dubbio? Oggi giorno vogliamo tutto e subito, ma come vedete la realtà non combacia con le nostre esigenze, non a caso Puma Punku, per alcune persone, è ancora un mistero!
Alla prossima.
Aria Shu.
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Note dell’articolo:
(1)Vedi link del mio sito: www.mondidiaria.com/fantasmi
(6) Jean Pierre Protzen, “Inca Quarrying and Stone Cutting,” The Journal of the Society of Architectural Historians, Vol. 44, No. 2 (May, 1985)
(7) https://misterorisolto.wordpress.com/2013/06/12/le-bufale-degli-antichi-astronauti-a-puma-punku/
(9) Polidoro, M. & Bongiorni, F., Atlante dei luoghi misteriosi dell’antichità, Bompiani, Milano, 2020, p. 133.
(10)Polidoro, M. & Bongiorni, F., Atlante dei luoghi misteriosi dell’antichità, Bompiani, Milano, 2020, pag. 134.
(11) Polidoro, M. & Bongiorni, F., Atlante dei luoghi misteriosi dell’antichità, Bompiani, Milano, 2020, p. 134.
(12) A. Vranich, Interpreting the Meaning of Ritual Spaces: The Temple Complex of Pumapunku, Tiwanaku, Bolivia. Doctoral Dissertation, University of Pennsylvania, 1999.
(13) https://misterorisolto.wordpress.com/2013/06/12/le-bufale-degli-antichi-astronauti-a-puma-punku/; si veda diversi libri articoli dell’archeologa Heather Lechtman, come ad esempio l’articolo Sistemi di valori andini e sviluppo della metallurgia preistorica Tecnologia e cultura, vol. 25, n. 1 (1984), pp. 1-36. Publicato da: The Johns Hopkins University Press. Link: https://www.jstor.org/stable/3104667
(14) https://misterorisolto.wordpress.com/2013/06/12/le-bufale-degli-antichi-astronauti-a-puma-punku/
Fonti articolo:
-Vedi link del mio sito: www.mondidiaria.com/fantasmi
- Jean Pierre Protzen, “Inca Quarrying and Stone Cutting,” The Journal of the Society of Architectural Historians, Vol. 44, No. 2 (May, 1985)
- Polidoro, M. & Bongiorni, F., Atlante dei luoghi misteriosi dell’antichità, Bompiani, Milano, 2020, p. 133.
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