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Immagine del redattoreAria Shu

TRA LE FORESTE DELLA COLOMBIA “SBUCANO” ANTICHE STATUETTE D’ORO, SIMILI AGLI AEREI DA COMBATTIMENTO

Aggiornamento: 2 giu 2023


Figura n. 1 il monile principale.

Presso il celebre Museo dell'Oro del Banco della Repubblica di Colombia (1), si trova la più ricca collezione di oggetti in oro di epoca precolombiana. Tra le preziose statuette, oggetti rituali e gioielli d’oro, vi è una piccola collezione di REPERTI MISTERIOSI a cui è riservato un posto speciale.


Verso la fine dell’Ottocento questi monili (2) sono stati rinvenuti nelle antiche tombe degli indiani Tayron Quimbaya, risalenti forse al I secolo d.C., in prossimità della valle del fiume Cauca. I Tayron erano un popolo molto SVILUPPATO, poiché forgiavano gioielli appariscenti, erano abili tessitori, indossavano vestiti di cotone e incredibili piume (3). La loro civiltà raggiunse il picco massimo di splendore dal IV al VII secolo d.C. ossia circa 500 anni prima dell’arrivo dei Conquistadores spagnoli.

Figura n. 2 il luogo del ritrovamento: la valle del fiume Cauca.

Gli oggetti custoditi nel museo, lunghi circa 5 centimetri e fatti di “tumbaga” (lega di oro e rame), raffigurano in modo stilizzato animali, uccelli, insetti e pesci ma circa una ventina di essi, come ho già anticipato, hanno una forma insolita (4) che per molte persone potrebbe rappresentare degli aerei da combattimento. DAVVERO INCREBILE!


Ebbene come per ogni mistero analizziamolo nel dettaglio.


1. Le ALI TRIANGOLARI sembrano orizzontali ma se proviamo a guardarle di profilo si può notare come siano leggermente piegate verso il basso. Ricordo che l’uso di ali triangolari si è diffuso intorno agli anni ‘50 per aerei ad alte prestazioni e dagli anni ‘80 anche per alianti e aerei ultraleggeri. Inoltre quasi tutti gli aerei ad alte prestazioni con ala a delta prodotti, ad eccezione del Concorde, sono stati aerei militari (5).


2. Tra le ali e la coda, ci sono alcuni PIANI che somigliano alle superfici situate lungo il bordo di uscita dell’ala di un aereo a reazione moderno che possono svolgere le funzioni di elevoni o alettoni (6).


3. Il tratto che somiglia alla FUSOLIERA di un aereo è stato posizionato leggermente più in alto rispetto all’asse orizzontale del “velivolo”.

Figura n. 3: altri monili.

4. La CODA è stata realizzata a forma triangolare e strettamente perpendicolare alle ali, e rappresenta, diciamo, la parte più “meccanica” del piccolo gioiello sembrando appunto una coda di un aereo a reazione (7).


Ma aspettate un attimo! Fermi tutti!! Come è possibile che degli aerei potessero già esistere a quell’epoca? Oppure sono la riproduzione di macchine volanti effettivamente osservate dagli indigeni e realizzate in forma ornamentale, magari per scopi votivi?

Secondo la Teoria degli ANTICHI ASTRONAUTI le antiche statuette non hanno quasi nulla in comune con gli esseri viventi presenti in natura e le strane figure potrebbero rappresentare degli aerei da combattimento con stabilizzatori e fusoliera (8). Per questo motivo sono considerati da alcuni come OOPART (Out Of Place Artifacts, ossia reperti o manufatti fuori posto), cioè oggetti estranei al loro contesto di origine.


Un vero mistero a tal punto che, nel 1969, gli insoliti “aeroplani” degli indiani Tayron furono esaminati dal noto zoologo Ivan Senderson, da un impiegato del New York Air Navigation Institute, il dottor B. Poisley, dal progettista di aerei Arthur Young e dall’insegnante di aerodinamica J. Aldridge. Risultato: tutti gli ESPERTI hanno concordato che questi oggetti sembravano più meccanici che biologici.

Per confermare le tesi precedenti, nel 1994, tre tedeschi, Eenboom, Belting e Lübbers, decisero di creare un modello in scala del “velivolo” per sperimentare le sue capacità di volo. Il modello in scala fu battezzato “Goldflyer I” e l'aereo era in grado di fare atterraggi precisi e confortevoli. Anche gli spagnoli Romàn Molla, Justo Miranda e Paula Mercado (9) effettuarono delle simulazioni al computer e il collaudo di copie degli “aerei” d’oro nella cosiddetta “Galleria del Vento” (10), dimostrando come questi avessero buone caratteristiche di volo (11)!

Figura n. 4 il modello a scala del velivolo creato dai tre tedeschi.

Quindi costruirono realmente una REPLICA in scala del manufatto ma fecero alcune modifiche, come aggiungere un motore davanti e rimuovere i riccioli sulle ali che avrebbero reso difficile il volo. Quindi, apportando alcuni accorgimenti, questo modello di circa 2000 anni si è “dimostrato” aereodinamico (12).

A tal proposito, però, avrei una CRITICA da fare: certo che se modifichiamo o aggiustiamo un oggetto che sembra un aereo poi alla fine diventa veramente un aereo. Come dire, se voglio convalidare una teoria tolgo delle variabili disturbanti che potrebbero ostacolare il mio obiettivo… ed ecco che il gioco è fatto! Se mi permettete è un atteggiamento poco corretto.


Ma addentriamoci di più in alcuni dettagli e osserviamo il reperto originale e non le “copie successive”. Innanzitutto, se pensiamo che questi oggetti siano degli aerei, le ali si trovano nel punto “SBAGLIATO” poiché dovrebbero essere spostate più vicino alla punta del modello, in modo tale che il baricentro dell'aeromobile si trovi sul 25% della corda media aerodinamica (13) (14).

Un altro aspetto da considerare molto importante non sono solo gli oggetti che esercitano mistero ma anche il CONTESTO culturale in cui sono stati trovati.

Visto che ancora oggi non è stato possibile identificare il modello di riferimento aereo con assoluta certezza, altri studiosi affermano che queste decorazioni in oro non sono altro che amuleti associati al culto di alcune creature, come pesci, uccelli o insetti. Tra l’altro i Tayron, essendo perennemente in contatto con la NATURA, probabilmente divinizzavano qualche animale o insetto trasformandolo in una divinità alata. Una caratteristica presente anche in altre culture come ad esempio il cavallo alato Pegaso appartenente alla mitologia greca.

Figura n. 5 Pegaso.

Inoltre dobbiamo anche considerare lo STILE artistico, la creatività e la fantasia che queste persone avevano nel rappresentare le loro divinità, fatto tipico della natura umana. Non c’è niente di nuovo in questo!

Se notiamo, le immagini che seguono gli oggetti riprendono riccioli e decorazioni presenti in parte nei monili più misteriosi. Ad esempio la figura n. 6 cosa vi sembra?


A me un pesce martello con l’aggiunta di particolari diciamo “artistici”. Oppure la figura n. 7 potrebbe rappresentare un semplice animale ma che, aggiungendo dei particolari fantasiosi, diventa poco riconoscibile!


D’altronde l’arte è un mondo “selvaggio” dove ogni persona, di ogni epoca, può sbizzarrire la propria immaginazione come vediamo nella figura n. 8.


Alcune persone sostengono che l’oggetto misterioso principale (vedi figura n. 1) potrebbe essere in realtà un pesce gatto a bocca ventosa, pesce molto comune per il popolo Quimbaya. In particolare è visibile la testa arrotondata, gli occhi grandi, le piccole sporgenze sulla parte anteriore delle pinne e la forma aerodinamica, affusolata e tipica dei pesci (15) (vedi figura n. 9).

Figura n. 9

Questa forma affusolata ricorda ovviamente la forma dell’aereo, ma non dimentichiamo che a volte le invenzioni dell’uomo prendono spunto anche dalle caratteristiche di alcuni animali.

Infine, non solo dobbiamo considerare il possibile punto di vista degli indiani Tayron ma anche il nostro!! Come ho già detto in altri articoli (16) potremmo essere vittima della cosiddetta PAREIDOLIA, ossia dell’illusione percettiva: in una figura poco chiara vediamo una struttura ben definita, interpretandola in base alle nostre credenze, aspettative e cultura.

In definitiva, quindi, che cosa potrebbero mai essere questi monili? Per me una buona parte rappresentava dei PESCI divinizzati, visto che sono stati ritrovati vicino ad un fiume. E la loro funzione? Considerato il fatto che erano dentro ad una tomba, forse avevano il compito di sostenere o trasportare il nobile defunto nel suo viaggio verso l’Eternità.


Alla prossima.

Aria Shu.



Copyright © 2022-2023, “www.mondidiaria.com” – Tutti i diritti riservati.



Note dell’articolo:

(2) Così chiamati dallo staff del museo.

(10)Ossia un tunnel in cui circola aria che corre sulle superfici del modello aereo in scala (https://www.leonardo.com/it/news-and-stories-detail/-/detail/wind-tunnel-2)

(13) Articolo online dell’Ing. Flavio Mattavelli: http://www.pseudospecie.it/default.htm



Fonti articolo:

- Articolo online dell’Ing. Flavio Mattavelli: http://www.pseudospecie.it/default.htm



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