Oggi faremo un viaggio fantastico pieno di mistero che ci porta direttamente nell’antico Egitto, e precisamente da una delle sfingi più famose del mondo: ossia quella di Giza. Situata su un altopiano (piana di Giza), alla periferia occidentale del Cairo, in Egitto, da sempre è una figura che rappresenta qualcosa di misterioso ed enigmatico, da non confondere con quelle della tradizione greca, che sono mostri crudeli principalmente segno di morte (1).
Ma andiamo per ordine, perché ci sono alcuni aspetti MISTERIOSI da affrontare e io, che sono fissata con gli elenchi puntati, non posso che non fare altrimenti… lo so… è più forte di me.
1° Mistero: le sue origini. La Grande Sfinge egizia è forse il monumento antico che continua a generare molte dispute anche per quanto riguarda la sua età. Intanto iniziamo a dare dei numeri soprattutto per far capire quanto è imponente questa meravigliosa opera d’arte. Essa è lunga 73 metri (dalla coda alle zampe anteriori), alta 20 metri (dalla base alla punta della testa) e larga 19 metri; mentre la sola testa ha un'altezza di 4 metri, posta nella Necropoli di Giza (2).
Se guardiamo la Sfinge, la testa è più piccola rispetto al corpo e sembra, tra l’altro, non sia “collegata” al corpo, come se fosse una costruzione realizzata in tempi differenti rispetto al resto della struttura.
Ebbene, di sicuro la TESTA è stata compiuta durante la IV dinastia dell'Antico Regno (2620 a.C.-2500 a.C.). Questo lo si può dedurre poiché a quell'epoca appartengono lo stile del copricapo, la presenza del cobra reale sulla fronte e la fisionomia del volto, caratteristiche che si ritrovano nelle sculture dei re Chefren e Micerino, della stessa dinastia. Inoltre, un elemento in comune con le statue dell'epoca è la barba cerimoniale (3), i cui frammenti però si trovano attualmente al British Museum di Londra e al Museo di antichità egiziane del Cairo.
Per quanto riguarda il CORPO, invece, gli egittologi Auguste Mariette e Gaston Maspero, affermano che la costruzione dell’opera risalga ad un periodo pre-dinastico, durante il quale era forse praticato un culto del sole, in omaggio al quale la statua fu orientata ad est, verso il SOLE NASCENTE. Forse la sfinge originale aveva la testa di un leone, ri-scolpita poi durante il regno di uno dei faraoni che riposano nelle Grandi Piramidi (4). Un’altra teoria invece sostiene che la Sfinge stessa sia stata costruita da un popolo sconosciuto molto antico, addirittura antecedente agli antichi Egizi (5). Ma per entrambe le teorie non ci sono prove concrete per poterlo confermare.
Sembra, in realtà, che la causa principale del deterioramento del corpo fosse la cattiva qualità della pietra calcarea, e ovviamente l'erosione naturale. Il collo e la parte inferiore del copricapo, oggi mancante, hanno subito per secoli l'erosione provocata dalle folate di sabbia. Quindi pare che la Sfinge sia stata realizzata tutta d’un pezzo!
2° Mistero: la posizione. Anche su questo aspetto aleggiano non pochi dubbi. Il Ministero delle Antichità egiziano ritiene che la Sfinge abbia una sorta di "DISTINTIVO ASTRONOMICO" che si rivela all'equinozio di primavera! In particolare la prova risiede nel fatto che il 19 marzo scorso (l'ultimo giorno d'inverno) il sole è tramontato esattamente sulla spalla destra della gigantesca struttura dal corpo leonino e dalla testa umana (androsfinge). Tale fenomeno si ripete due volte l'anno, ossia agli equinozi di primavera e d’autunno (6). Un aspetto che ci fa supporre come la realizzazione dell’opera non sia del tutto casuale. Inoltre alcuni studiosi ritengono che le piramidi di Giza siano state costruite in corrispondenza delle STELLE DI ORIONE, mentre per altri esperti questa correlazione è solo una coincidenza “approssimativa”.
Nello specifico la linea delle tre piramidi egizie è posizionata verso nord mentre quelle delle stelle si trova verso sud e, per far COMBACIARE tutta la “questione”, bisognerebbe far ruotare una delle due… poi anche l’angolo della direzione è diverso (7)! Quindi la sua ubicazione è del tutto casuale, dovuta esclusivamente all'esistenza di una collinetta di calcare che ha “permesso” poi di modellare la Sfinge.
3° Mistero: il volto. Ma chi raffigura il volto della Sfinge??? A chi appartiene quella faccia che continua a scrutare il deserto, senza curarsi dei millenni che passano? (8) Dunque, all’inizio era stato attribuito a Chefren, sovrano della IV dinastia egizia e l’archeologo americano Mark Lehner ha mostrato con modelli al computer (9) che, sovrapponendo il volto della Sfinge con la statua del faraone, la somiglianza era evidente. Un risultato forse un po’ approssimativo che fu poi successivamente dibattuto dalla ricostruzione facciale eseguita dal detective Frank Domingo della polizia di New York (10). Altri studi più attuali, invece, suppongono che la statua rappresenterebbe Cheope, nonché secondo sovrano della IV dinastia (2595 a.C. – 2570 a.C.), mentre la costruzione della Sfinge sarebbe da attribuire al figlio Djedefra, a lui succeduto prima di Chefren dal 2570 a.C. al 2560 a.C.
In conclusione, dopo numerosi studi ancora oggi non si è certi a chi appartenga il volto della sfinge, anche se l’archeologia ufficiale sostiene che sia Chefren. Purtroppo c’è da dire che, nonostante il tipo di pietra utilizzato per la testa della Sfinge, sia di qualità migliore rispetto a quello usato per il corpo, il volto è la parte più danneggiata del monumento!! Quindi rende le ricerche ancora più difficili! Ma la causa non è da attribuire solo ai venti o al deterioramento naturale: si pensa sia stata una persona in particolare! Secondo lo storico arabo Makrizi del XV secolo si tratterebbe di un gesto compiuto dal “FURBISSIMO” musulmano Muham-mad Sa'im al-Dahr che, nel 1378, decise di danneggiare l’opera poiché ritenuta oggetto di idolatria (11). Bè, che dire? Come trascorrere il proprio tempo se non rovinando una delle sette meraviglie del mondo antico?!
4° Mistero: la sua funzione. Altro mistero è a che cosa serviva la sfinge di Giza? Perché l’hanno costruita? Secondo lo scrittore Zecharia Sitchin e per coloro che sostengono la teoria degli antichi astronauti furono gli ANNUNAKI, ossia civiltà extraterrestri dotati di estrema intelligenza, che costruirono l’opera in posizione strategica, vicino agli spazioporti sulla Terra. Questa interpretazione è stata dedotta poiché allineamento della Sfinge e delle Grandi Piramidi sono in corrispondenza delle strutture piramidali che ci sarebbero su Marte (12).
Rispetto a tale teoria non entro in merito, però sono dell’opinione che queste “piramidi” simil egiziane, e grandi come un’automobile siano state create non tanto dagli alieni ma dai venti sulle rocce, proprio come accade anche qui da noi sulla Terra (13). Una semplice spiegazione per un fenomeno naturale che si verifica anche “oltremondo”. Altre ipotesi più accreditate sostengono che le sfingi egizie, essendo collegate all’immagine del LEONE, avessero il compito di proteggere le necropoli reali o i templi religiosi, poiché erano considerate come simbolo della potenza divina e immortale del sovrano (14). D’altro canto basta guardare come è fatto il monumento per comprenderne la sua funzione: il corpo da leone (simbolo di forza) e la testa umana (simbolo di intelligenza).
5° Mistero: i passaggi segreti. Ma il mistero non finisce qui… perché c’è da chiedersi: che c’è dentro alla Sfinge? Forse si nascondono passaggi segreti? Ebbene attualmente è nota l'origine di uno di essi soltanto: un breve varco senza uscita dietro la testa, lungo approssimativamente 5 metri, scavato nel 1837 da John Shae Perring e Howard Vyse durante la ricerca di una camera segreta all'interno del corpo (15). L'ipotesi che all'interno del monumento ci siano altre camere nascoste purtroppo non ha riscontri scientifici, anche se gli ultimi scavi hanno rilevato la presenza di altri 3 cunicoli nel corpo del monumento (16): 1. Il primo si trova anteriormente, dietro la stele (17) fatta collocare dal faraone Tuthmosis IV tra le zampe della Sfinge; 2. il secondo è ubicato sul lato nord (a destra per chi guarda il volto della statua): la sua esistenza era stata da tempo ipotizzata osservando le foto ingiallite del pioniere dell’egittologia Émile Baraize, dove si mostra che degli operai tentano di togliere della sabbia da un tunnel (18); 3. il terzo, di recente individuazione da parte dell'archeologo ed egittologo egiziano Hawas è dentro la coda e avrebbe una profondità di ben 15 metri.
Dobbiamo comunque sottolineare che questi cunicoli potrebbero portare ad una presunta CAMERA SEGRETA situata proprio nel corpo della Sfinge… Mi chiedo: chissà se esiste, che cosa c’è all’interno e che funzione aveva!! Attendiamo ulteriori scoperte… non vedo l’ora!
Alla prossima.
Aria Shu.
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Note dell’articolo:
(1) Zecchi, M., Egitto, vol. I, Fabbri Editori nella coll. Antiche Civiltà, Milano, 2005, p. 52.
(3) Zecchi, M., Egitto, vol. I, Fabbri Editori nella coll. Antiche Civiltà, Milano, 2005, p. 53.
(5) Teorie sostenute dal geologo Robert Milton Schoch, conseguente alle sue ricerche sul posto effettuate nel 1990.
(7) Dal mio articolo: https://www.mondidiaria.com/post/il-mistero-delle-piramidi-nel-mondo-strutture-millenarie-presenti-in-luoghi-ed-epoche-diverse
(9) Mark Lehner, Reconstructing the Sphinx, in Cambridge Archaeological Journal, vol. 1, n. 1, aprile 1992, p. 20.
(10) John Anthony West, Serpent in the Sky: The High Wisdom of Ancient Egypt, Wheaton, Quest Books, 1993, p. 231.
(11) Graham Hancock e Robert Bauval, The Message of the Sphinx, New York, Random House, 1996.
(14) Zecchi, M., Egitto, vol. I, Fabbri Editori nella coll. Antiche Civiltà, Milano, 2005, p. 52.
(15) Howard Vyse, John Shae Perring (1840). Operations carried on at the pyramids of Gizeh in 1837.
(16) Dal video YouTube dell’egittologo Zahi Hawass, link: https://www.youtube.com/watch?v=Ke3-vOI4uvg
(17) Viene chiamata la Stele del Sogno e parla appunto di un sogno che fece Tuthmosis IV. Si racconta che la Sfinge stessa gli disse che se l’avesse liberata dalla sabbia e non lasciata in abbandono, l’avrebbe fatto diventare faraone (Zecchi, M., Egitto, vol. I, Fabbri Editori nella coll. Antiche Civiltà, Milano, 2005, p. 53).
Fonti articolo:
- Zecchi, M., Egitto, vol. I, Fabbri Editori nella coll. Antiche Civiltà, Milano, 2005.
- Mark Lehner, Reconstructing the Sphinx, in Cambridge Archaeological Journal, vol. 1, n. 1, aprile 1992.
- John Anthony West, Serpent in the Sky: The High Wisdom of Ancient Egypt, Wheaton, Quest Books, 1993.
- Graham Hancock e Robert Bauval, The Message of the Sphinx, New York, Random House, 1996.
- Howard Vyse, John Shae Perring (1840). Operations carried on at the pyramids of Gizeh in 1837.
-Dal video YouTube dell’egittologo Zahi Hawass, link: https://www.youtube.com/watch?v=Ke3-vOI4uvg
- Dal mio articolo: https://www.mondidiaria.com/post/il-mistero-delle-piramidi-nel-mondo-strutture-millenarie-presenti-in-luoghi-ed-epoche-diverse
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