Sarò monotona, sarò per scontata ma a me Venezia piace. Tutte le volte che la rivedo mi sembra di catapultarmi in un MONDO SURREALE fatto di vicoli d’acqua, calle e palazzi in stile bizantino, gotico, rinascimentale e barocco, a volte decorati da tratti in stile arabo. Tra tutti gli edifici che costeggiano le sponde del Canal Grande ce n’è uno che ha una reputazione alquanto sinistra, poiché purtroppo sembra che incomba una maledizione. Sto parlando della famigerata Ca’ Dario che, nonostante il suo fascino, ancora oggi non riesce a essere venduta!!
Tale edificio è tra i più antichi e famosi del centro storico (1) e si trova affacciato direttamente sul Canal Grande, situato al civico 352 di Campiello Barbaro, nel sestiere (2) di Dorsoduro (3).
L’edificio appare alto e slanciato, molto stretto e leggermente pendente da un lato, a causa di un cedimento della struttura. È un esempio di architettura gotica veneziana, la cui facciata è completamente decorata con marmi policromi e pietra d'Istria, che si alternano a degli elementi tondeggianti (4). Sulla sommità della casa è presente una terrazza panoramica e svariati comignoli, tipici dello stile veneziano, che sono tra i pochi esemplari conservati e originali dell'epoca (5).
Ma andiamo al succo della questione! Come ho detto inizialmente, in questo palazzo pare vi sia una maledizione che porterebbe tutti i suoi proprietari, o persone che vi abitano, alla rovina economica o alla morte violenta.
Come è possibile che una casa, seppur dotata di grande fascino, abbia il potere di portare sfortuna ai suoi abitanti?
Per poter capire il mistero scrivo qui sotto in modo sintetico (così non sbadigliate), le varie tappe che mostrano quando e in che modo il noto edificio “avrebbe colpito”.
1.Innanzitutto la storia iniziò nel 1479, ossia quando il segretario del Senato e ambasciatore per la Serenissima Repubblica Giovanni Dario diede come dote per il matrimonio alla figlia Marietta, in sposa del nobile Vincenzo Barbaro, la costruzione del suddetto edificio ad opera dell’architetto Pietro Lombardo (6).
2. Alla morte di Giovanni Dario, il palazzo venne ereditato dalla figlia e da questo momento iniziarono ad accadere strani eventi, che negli anni hanno contribuito alla fama non proprio piacevole di questo palazzo. Infatti il marito di Marietta ebbe un crollo finanziario e successivamente venne accoltellato. La moglie, scioccata dall'episodio, si tolse la vita e poco dopo anche il figlio, Vincenzo, fu assassinato a Candia, Creta (7).
3. In seguito il palazzo venne ereditato dai discendenti di Vincenzo Barbaro finché uno di loro, Alessandro, all'inizio del XIX secolo lo vendette a un commerciante armeno di pietre preziose: Arbit Abdoll. Non passò molto tempo che quest’ultimo andò in rovina e fu costretto a cedere il palazzo, per sole 480 sterline, allo storico britannico Rawdon Brown.
4. Nel 1896 la contessa di La Baume-Pluvinel divenne la nuova proprietaria del palazzo. Durante la sua permanenza ospitò il poeta francese Henri de Régnier che vi restò fino a quando non contrasse una terribile malattia che lo costrinse a lasciare Venezia.
5. Nel primo dopoguerra il palazzo fu acquistato dal miliardario americano Charles Briggs, che fu costretto poi a lasciarlo perché la magistratura italiana gli comunicò che la sua presenza non era gradita poiché omosessuale. Così poco dopo si rifugiò in Messico dove si suicidò assieme all’amante (8).
6. Nel 1970 il conte di Torino Filippo Giordano delle Lanze acquistò il palazzo e venne assassinato al suo interno da un marinaio croato.
7. Nel 1973, il manager del gruppo musicale The Who, Kit Lambert, pur sostenendo di non credere alla presunta maledizione, confidò ad alcuni suoi amici di aver dormito svariate volte nel chiosco dei gondolieri dell'adiacente Hotel Gritti per “sfuggire ai fantasmi del palazzo che lo perseguitavano” (9).
Fu proprio nella sua permanenza in questo palazzo che diventò sempre più dipendente da sostanze stupefacenti, fino a che questa sua condizione gli provocò la rottura della collaborazione con la band e un arresto per detenzione di droga con un successivo tracollo economico. Morì suicida gettandosi dalle scale (10).
8. Prima di morire Kit Lambert, ancora proprietario del palazzo, riuscì a cederlo a Fabrizio Ferrari, un conte che vi si trasferì con la sorella Nicoletta. Quest’ultima morì in un incidente stradale senza testimoni mentre lo stesso proprietario subì un crack finanziario e un arresto con l'accusa di aggressione nei confronti di una modella.
9. Il palazzo passò nelle mani del finanziere Raul Gardini, coinvolto nello scandalo di Tangentopoli e morto suicida nel 1993 (11).
10. Nel 2002 i The Who tornano protagonisti della storia del palazzo ed in particolare quando il bassista del gruppo, John Entwistle, dopo aver preso in affitto Ca’ Dario per una vacanza di una settimana a Venezia, venne stroncato da un infarto.
11. Nel 2006 il palazzo venne infine acquistato da un ignoto compratore, membro di una società americana, che ancora oggi ne è il proprietario (12). Attualmente l’edificio è comunque in vendita… ma chi avrà il coraggio di comprarlo?
Ebbene, rispetto a questa peculiare storia, sono nate ovviamente due tipi di interpretazioni che tentano di capire il motivo del susseguirsi di EVENTI SFORTUNATI.
IPOTESI PARANORMALE. Ci sono persone che credono che la casa sia maledetta, ossia che abbia dettato la sorte dei proprietari e dei suoi abitanti. A fomentare la credenza ci sarebbe anche l'incisione sulla facciata del palazzo che recita VRBIS GENIO IOANNES DARIVS, traducibile con Giovanni Dario, in onore del genio della città. Questa scritta, se si effettua un anagramma, si può trasformare però in Sub ruina insidiosa genero, cioè chi abiterà questa casa finirà in rovina (13).
SPIEGAZIONE SCIENTIFICA. Innanzitutto dobbiamo partire dal fatto che in tutte le storie che riguardano una maledizione esiste una costante: ossia quella di selezionare le storie macabre e di tenere nascosti i dettagli che potrebbero intralciare la credenza che, appunto, Cà Dario porti sfortuna a chiunque la compri o che vi abiti. Teniamo presente che il palazzo è in piedi da oltre cinquecento anni e quindi, in questo arco di tempo, per forza devono essere capitati molti eventi. Certo è che se poniamo attenzione solo a quello che ci interessa perché ci dà EMOZIONI, allora ovviamente notiamo solo quegli episodi che riguardano le morti violente e le rovine economiche capitate in cinque secoli. Mentre gli eventi positivi per Cà Dario quando sono avvenuti? Perché nessuno li ha mai messi in evidenza? Volete che in tutti questi anni ci siano state solo sfortune? Impossibile!
Ma entriamo nel dettaglio e ripercorriamo ALCUNE TAPPE della storia sopra citata.
1/2.Buona parte dei proprietari della casa ha avuto una vita lunga, a parte il suo ideatore ovvero Giovanni Dario, morto comunque ricco a ottant’anni. Poi sua figlia Marietta non morì suicida ma forse di dolore dalla perdita del marito. Per quanto riguarda il figlio Vincenzo, egli morì perché era in guerra, a Creta, combattendo contro i Turchi. A tal proposito penso che sia normale morire in guerra... Non ci trovo niente di paranormale in questo. Tra l’altro lui non era a Cà Dario ma all’estero.
7. Kit Lambert non morì suicida ma, preso dall’alcol, cadde dalle scale nella sua casa a Londra e non a Venezia.
8. Gardini non abitò mai a Venezia ma si suicidò a Milano.
Rispetto a quello che ho scritto, il conte Filippo Giordano delle Lanze (punto n.7) risulta essere l’unica vittima di morte violenta da quando Cà Dario fu costruito, ossia dal 1479!
Per quanto riguarda tutti gli aspetti citati, direi che c’è poca “CARNE AL FUOCO” per dire che Cà Dario è un’abitazione maledetta. Un discorso simile lo abbiamo incontrato anche con l’articolo che ho scritto sulla maledizione di Tutankhamon (14).
Mentre la SCRITTA Sub ruina insidiosa genero vista in precedenza? Come per le maledizioni, ancora una volta siamo di fronte alla stessa forzatura, ma questa volta fatta su una scritta latina; il che non è difficile dal momento che, partendo con dei preconcetti, è possibile ottenere anagrammi e simbologie che giochino a favore per confermare l’esistenza della maledizione (15).
Alla prossima.
Aria Shu
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Note dell’articolo:
(2) Sono quartieri storici che risalgono all’epoca romana, quando l’accampamento romano si divideva in quattro parti, poi diventato sei.
(6) Polidoro, M. & Bongiorni, F., Atlante dei luoghi misteriosi d'Italia, Bompiani, Milano, 2018, p. 53.
(8) Polidoro, M. & Bongiorni, F., Atlante dei luoghi misteriosi d'Italia, Bompiani, Milano, 2018, p. 54.
(13) Articolo online di Stefano Gandelli: https://www.geopop.it/ca-dario-leggenda-palazzo-maledetto-vera-storia/
(15) Articolo online di Stefano Gandelli: https://www.geopop.it/ca-dario-leggenda-palazzo-maledetto-vera-storia/
Fonti articolo:
- Polidoro, M. & Bongiorni, F., Atlante dei luoghi misteriosi d'Italia, Bompiani, Milano, 2018.
- Articolo online di Stefano Gandelli: https://www.geopop.it/ca-dario-leggenda-palazzo-maledetto-vera-storia/
- Articolo online di Stefano Gandelli: https://www.geopop.it/ca-dario-leggenda-palazzo-maledetto-vera-storia/
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