Una piccola città ubicata in Emilia-Romagna eppure, Ferrara, non manca di essere una perla di storia e cultura avvolta da fascino e mistero. Anche se l’espansione urbanistica ha un po’ alterato l’assetto originario, essa si presenta a forma PENTAGONALE, che indica indubbiamente un simbolo di difesa, con una diramazione di strade che partono dal Castello Estense e ne vanno a costituire il bellissimo centro (1). Il tutto grazie al duca Ercole I d’Este, il quale diede avvio ad un’opera fondamentale chiamata “addizione erculea” che rese la città più prestigiosa ma, allo stesso tempo, arricchita di simbologie astrologiche ed esoteriche (2) (3).
Un esempio di geometria sacra e che si trova al centro di questa opera urbanistica è il cosiddetto PALAZZO DEI DIAMANTI, risalente al 1493, la cui peculiarità è quella di avere le pareti ricoperte da circa 8500 piccole piramidi a forma di diamante (4)! Un edificio davvero singolare ma avvolto da aspetti sanguinari: infatti, la leggenda narra che in queste pareti ci sarebbe un VERO DIAMANTE, nascosto da Ercole I d’Este, e sembra addirittura che appartenga alla sua corona. Solo lui e il capomastro addetto ai lavori ne conoscevano l’esatta posizione e quindi quest’ultimo, ahimè, fu convocato dal duca che gli fece tagliare la lingua e lo accecò, così che l’ubicazione del diamante restasse segreta (5)! Ovviamente è solo una credenza e dell’esistenza di un diamante conficcato nella parete non è mai stata trovata traccia!
Un esempio di simbologia si può trovare nella CATTEDRALE di SAN GIORGIO MARTIRE, il principale luogo di culto cattolico di Ferrara, chiesa madre dell'arcidiocesi di Ferrara-Comacchio. La facciata è molto interessante, poiché ha le caratteristiche di essere di natura alchemica e una parte si riferisce al Bene e una parte al Male. In particolare nella prima è presente molta vegetazione che richiama la vita; il suo intreccio, che spesso ricopre l’intero edificio cristiano, rappresenta l’Eden sulla Terra. La chiesa diventa così la metafora di un immenso Albero della Vita che connette il cielo con la terra ed è speculare, cioè l’alto è identico al basso. È indubbiamente simbolo dell’elevazione verso il cielo, verso la spiritualità, verso la conoscenza.
Se invece vi soffermate all’entrata della Cattedrale non potete non notare la parte del Male di questo edificio, fatta di spaventose creature, esseri immondi che si trovano a far la guardia ad un luogo cristiano. Ma perché metterci una sorta di “Benvenuto macabro” all’ingresso? È probabile che sia stato fatto per intimorire il fedele e per ricordagli che il SIGNOR MALE è sempre in agguato, pronto ad acchiappargli l’anima!!! Una sorta di portale dove chi entra deve essere degno di sconfiggere le forze del Male con la propria fede. Non dimentichiamo inoltre che sulla facciata vi è anche la rappresentazione dell’inferno, dove Lucifero inghiottisce le anime dei dannati, e il GIUDIZIO UNIVERSALE, posizionato sotto il timpano di una delle entrate, che mostra il corteo dei peccatori verso la bocca dell’inferno e dalla parte opposta il corteo dei beati verso Abramo (6). Davvero inquietante!
Ma a proposito di anime peccatrici… anche a Ferrara c’è una storia d’amore che ha fatto scalpore e che, se vogliamo, ci fa trascinare letteralmente in uno dei misteri più peccaminosi della città!
Ma, andiamo con ordine… Partiamo dal LUOGO DEL PECCATO!
Innanzitutto, quando arrivate al centro della città, uno dei primi edifici che balza all’occhio è ovviamente il CASTELLO ESTENSE. Edificato nel 1385, fu costruito non per difendere il popolo dagli attacchi esterni ma per difendere la famiglia d’Este dal suo popolo che era furioso, stremato dalla fame e dalla povertà. Poi però verso la metà del ‘500 il duca Ercole II trasformò il palazzo di corte, rendendolo molto somigliante a quello che vediamo noi oggi (7) (8).
Nel 1418 fu celebrato il matrimonio di interesse tra Parisina Malatesta (15 anni) e Niccolò III d’Este (35 anni). Uno dei suoi figli, avuto da un matrimonio precedente, dal nome di Ugo e di soli 14 anni, iniziò ad avere un rapporto alquanto litigioso con la sua matrigna Parisina. Niccolò, preoccupato per queste continue discussioni, fece l’errore di chiedere a Ugo di accompagnare Parisina in visita dai genitori a Loreto (9) (10), allo scopo di “riappacificare le acque”.
Ma fermi un attimo: immaginate cosa potrà mai accadere tra due adolescenti lontano da casa: lei 15 anni e lui 14? Senza troppo dar spazio alla vostra immaginazione, tra i due SBOCCIÒ L’AMORE e, una volta tornati a Ferrara, i due novelli piccioncini continuarono a vedersi di nascosto… peccato che il marito Niccolò li scoprì! Furioso del loro tradimento, senza nessuna pietà fece imprigionare i giovani amanti nella Torre dei Leoni e poi decapitare nel 1425. Da allora pare che i fantasmi dei due piangano all’interno della cella: si sentirebbero ancora strani gemiti a rendere l’atmosfera lugubre (11).
E se in tutto questo fervore di misteriosi intrecci amorosi e simbologie esoteriche non ci fossero anche i TEMPLARI?? È ovvio, a Ferrara non ci facciamo mancare niente!
Nel 1156 c’era una chiesa dedicata all’Ordine, ossia la chiesa di Santa Maria del Tempio, di cui rimane solo il chiostro. La basilica fu dedicata alla Vergine del Tempio (come avviene di solito nelle chiese templari) ed ebbe il simbolo della “rosa”, che indica sapienza ed esoterismo. Questo edificio, e il luogo in cui esso sorgeva, fino all’Ottocento sarebbe stato sede di messe nere e di iniziazioni all’Ordine dei Templari (12).
Anche la chiesa di San Giacomo fu una chiesa templare di grande importanza dato che, proprio in questo luogo, l’iniziato trascorreva la “Veglia d’armi”, ovvero la notte in preghiera prima di ricevere l’investitura a cavaliere templare il giorno seguente. Altra testimonianza templare è la piccola chiesetta di San Giuliano, ubicata nei pressi del Castello Estense, dove si organizzavano incontri e rituali legati alle iniziazioni dell’Ordine templare.
La presenza dei Templari a Ferrara è comunque confermata in varie lettere di diversi papi nel corso degli anni, ma un documento prova anche il fatto che la città stessa li avrebbe difesi quando furono perseguitati (13).
Per concludere il nostro Tour virtuale del Mistero (anche se non esaustivo) cosa manca all’appello? Le STREGHE, ovviamente!
Come forse molti di voi sanno, l’Inquisizione era per la Chiesa un processo usato per il mantenimento del controllo sull’ampio panorama dei fedeli e ogni città aveva la propria chiesa dedicata a questa attività. A Ferrara vi era la Chiesa di San Domenico e le esecuzioni si svolgevano nella piazza di fronte alla facciata.
Grazie al Libro dei Giustiziati, conservato presso la Biblioteca Ariostea a Ferrara, è possibile capire che sono stati condannate a morte circa 853 persone. Quello che può lasciare esterrefatti è che tra i nomi riportati SOLAMENTE 22 sono femminili, tra cui 2 sono le presunte streghe. Infatti, l’inquisizione ferrarese, si è spesso rivelata abbastanza magnanima con le donne e con le streghe e non si fa fatica a trovare casi di ragazze liberate dopo che avevano rinnegato (14)!
Bè non male!! Ogni tanto una città che stava dalla parte delle donne!
Alla prossima
Aria Shu
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Note dell’articolo:
(3) Donin, E., Ferrara una guida, Odòs Libreria Editrice nella coll. Incentro, Udine, 20222, p. 119.
(4) Donin, E., Ferrara una guida, Odòs Libreria Editrice nella coll. Incentro, Udine, 20222, pp. 122-123.
(8) Donin, E., Ferrara una guida, Odòs Libreria Editrice nella coll. Incentro, Udine, 20222, p. 107.
(9) Donin, E., Ferrara una guida, Odòs Libreria Editrice nella coll. Incentro, Udine, 20222, p. 27.
Fonti articolo:
--Donin, E., Ferrara una guida, Odòs Libreria Editrice nella coll. Incentro, Udine, 20222-
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